Il centrodestra che non ti aspetti

Non è bastato vincere le elezioni agitando pericoli fascisti cessati un minuto dopo il ballottaggio. Non è bastato nemmeno mettere la vita privata di esponenti della Lega in prima pagina (evidentemente la tutela della privacy vale quasi per tutti). Non è bastato far uscire inchieste a orologeria su Fratelli d’Italia. E non è bastato neppure essere per l’ennesima volta al governo avendo perso le elezioni. Adesso gli allenatori della squadra avversaria, dopo aver vinto con l’aiuto del Var, vogliono anche entrare nello spogliatoio del centrodestra imponendo schemi e stilando la formazione.

Ci ha pensato Carlo Calenda – quello che sceglie se essere politico o civico a seconda della convenienza – a evocare un nuovo assetto politico che superi centrodestra e centrosinistra all’insegna di un nuovo “raggruppamento Ursula” che arrivi fino a Forza Italia. Gli ha fatto subito eco Matteo Renzi stringendo un patto con il Partito del Cavaliere in Sicilia. Non è mancato neppure il contributo del sindaco di Firenze, Dario Nardella, secondo il quale è necessario costruire “un fronte delle forze europeiste, democratiche, di sinistra e liberali, senza escludere Forza Italia, che non può sottostare ai diktat della destra radicale”. Addirittura adesso – dai centristi di tutti gli schieramenti fino ad arrivare alla sinistra – sono concentrati ad analizzare la débâcle del centrodestra teorizzando che essa sia stata così fragorosa perché alla coalizione è mancato un federatore moderato con annesso sbilanciamento sul fronte sovranista. La qual cosa avrebbe spaventato gli elettori rinfrancati dal buon governo di Mario Draghi e bisognosi di stabilità. Vien quasi da ridere se non ci fosse qualcuno che – se possibile – fa ridere di più.

A rincarare la dose, infatti, ci si sono messi anche vari esponenti di Forza Italia con a capo Renato Brunetta. E così dopo “le bimbe di Conte” (le puerili fan del sedicente capo politico dei Cinque Stelle) adesso ci sono anche le “Ancelle di Mario”, gruppo composto da coloro i quali in Forza Italia non resistono proprio alla tentazione di accucciarsi all’ombra del più forte pro tempore. Se non altro le posizioni adesso sono molto più chiare: si comprende perfettamente chi rema contro, chi gioca sporco, chi muove i fili, chi è l’assassino e chi è la vittima designata. Una volta il sistema brigava per sbranare Silvio Berlusconi, colui il quale si frapponeva tra la sinistra e la vittoria. Oggi le vittime designate sono Matteo Salvini e Giorgia Meloni. L’aggravante sta nel fatto che “l’assassino” di questo film giallo ha anche il cavallo di Troia o, per dirla tutta, qualche ronzino, molti asini e qualche pony già attivi nella recinzione del campo moderato.

Se vogliamo dirla tutta, con buona pace degli analisti interessati, il centrodestra ha perso le Amministrative perché Forza Italia è crollata nelle grandi città (sarà forse l’effetto Brunetta?), perché il centrodestra ha sbagliato a rincorrere i no-Green pass, i No-vax e amenità varie, perché ha presentato candidati sbagliati e perché non è più in sintonia con la pancia del Paese (molto cambiato dopo la pandemia). Inoltre, il centrodestra ha fallito l’appuntamento elettorale anche perché non è credibile una coalizione litigiosa che alberga per metà al Governo e per metà all’opposizione. E all’interno della coalizione hanno lasciato voti sul terreno i partiti “draghisti” più dei partiti che stanno all’opposizione, a dimostrazione del fatto che gran parte dell’elettorato di riferimento non giudica positivamente l’esperienza di Governo in posizione di subalternità rispetto al Premier e al resto della maggioranza posticcia.

In altri termini, la strategia dei governisti alla Giancarlo Giorgetti è un po’ come il ragionier Ugo Fantozzi definì la “Corazzata Potëmkin” ne “Il secondo tragico Fantozzi”. C’è poco da fare giri di parole. Insomma, il materiale per riflettere e correggere il tiro è abbondante, così come il tempo fino alle prossime elezioni politiche. È solo questione di volontà e di lealtà. Forse più di lealtà.

Aggiornato il 23 ottobre 2021 alle ore 09:22