Draghi vola in Algeria per il gas

Mario Draghi e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, volano ad Algeri, con lo scopo di ridurre il prima possibile la dipendenza energetica dell’Italia dal Cremlino. Questo viaggio fa parte della linea diplomatica avviata dal Governo italiano pochi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Lo scopo del premier è di rafforzare gli accordi con l’Algeria e incrementare l’approvvigionamento di gas, evitando così di finanziare la guerra di Mosca. La strategia del capo di Governo non si concluderà qui e, per quanto si è appreso, visiterà Angola e Congo entro la seconda metà di aprile.

Il tentativo di convincere i partner europei a fissare un tetto al prezzo del gas russo, per contrapporre una posizione unica dell’Unione europea alle politiche di guerra del Cremlino, resta sul tavolo, ma rimangono le distanze tra i 27 Paesi sulla risposta della Ue a Vladimir Putin sul fronte dell’energia. La ricerca di una posizione europea proseguirà, ha detto lo stesso Draghi, ma l’Italia è pronta ad andare avanti anche in autonomia ed “è al lavoro per ridurre in tempi rapidi la dipendenza dal gas russo”. L’arrivo del premier nella capitale algerina è previsto per le 13,30, a seguire una cerimonia formale che ha in programma la deposizione di una corona di fiori al Monumento del Martire e una serie di incontri con la comunità imprenditoriale italiana in Algeria.

Il momento più importante della giornata è l’incontro con il presidente della Repubblica algerina, Abdelmadjid Tebboune, con il quale il premier dovrebbe sottoscrivere una serie di accordi di natura politica con lo scopo di incrementare la cooperazione energetica tra i due Paesi e investimenti nelle energie rinnovabili. I due presidenti dovrebbero testimoniare alla firma di una serie di accordi tra Eni e Sonatrach, per consentire un maggior afflusso di gas algerino all’Italia con il gasdotto TransMed, che via Tunisia porta il metano a Mazara del Vallo in Sicilia.

Ad accompagnare Draghi c’è il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che domenica a Maddaloni, nel Casertano, dove ha inaugurato un punto di ascolto della Croce Rossa per i profughi, ha affermato: “Firmeremo un accordo importante sul gas che ci permetterà di fronteggiare gli eventuali ricatti russi sul gas”. Il titolare della Farnesina è tornato a parlare del conflitto tra Russia e Ucraina: “È solo la soluzione diplomatica che può portare alla pace – ha spiegato – e per fare questo io credo che serva un grande coinvolgimento dell’Unione europea che ha il dovere di promuovere tutte le azioni che servono con una grande conferenza di pace per arrivare prima al cessate il fuoco e poi dopo a un accordo legato alle questioni che sono sul tavolo”.

L’Italia importa circa 29 miliardi di metri cubi all’anno di gas da Mosca, su per giù il 40 per cento dei 75 miliardi che consumiamo ogni anno. Diversificando le fonti e puntando sulle energie rinnovabili, il cammino per una reale autonomia energetica da Mosca rimane comunque molto lungo e richiederà probabilmente anni. Ma l’obbiettivo rimane questo, e la visita in Algeria è un tassello importante della strategia italiana.

Aggiornato il 11 aprile 2022 alle ore 16:30