M5s, nodo mandati: Grillo vuole “salvare” solo 5 big

lunedì 27 giugno 2022


Ore decisive per il Movimento 5 stelle. I pentastellati devono decidere se avviare o meno la votazione degli iscritti sul doppio mandato. Si è concluso intorno alle 15 l’incontro fra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. L’ex premier ha lasciato l’Hotel Forum di Roma, dove era arrivato attorno alle 11.40, da un’uscita secondaria, senza farsi notare dal gruppo di giornalisti, operatori tivù e fotografi radunati davanti all’ingresso. Nel pomeriggio, a partire dalle 17 molto probabilmente alla Camera, Grillo ha in programma una serie di incontri che proseguiranno anche domani mattina, con i parlamentari del Movimento 5 stelle delle varie commissioni. Secondo fonti vicine all’universo grillino, il confronto a due tra presidente e garante aveva un solo tema all’ordine del giorno: la deroga al secondo mandato.


Come racconta Ileana Sciarra per Adnkronos, si ragiona su un tetto del 10 per cento di salvati. Prima della scissione capitanata da Luigi Di Maio, i parlamentari M5s al secondo mandato erano 69. Venti hanno però seguito il ministro degli Esteri nell’avventura di Insieme per il futuro. Ne rimangono, dunque, 49. Il tetto del 10 per cento imposto da Grillo a Conte permetterebbe la ricandidatura solo a 5 big. I sicuri sarebbero tre grillini della prima ora: Paola Taverna, Vito Crimi e Roberto Fico.

Ballano due posti, stando a questi conti. Una serie di big rimasti per ora con Conte figurano tra i “salvabili” alcuni ministri in carica: Federico D’Incà (ministro per i rapporti con il Parlamento e le Riforme) e Fabiana Dadone (ministra per le Politiche giovanili), ma anche ex ministri Riccardo Fraccaro (ministro per i Rapporti con il Parlamento nel Governo Conte I) e Alfonso Bonafede (ministro della Giustizia nei governi Conte I e II). Per non parlare dei sottosegretari, primo fra tutti Carlo Sibilia. Sono al secondo mandato, ma hanno già detto di non volersi ripresentare, gli ex ministri del Conte I Danilo Toninelli e Giulia Grillo. Tiene banco anche il caso Sicilia: Giancarlo Cancelleri, arrivato a due mandati come consigliere regionale, spinge per avere la deroga per tentare di nuovo di diventare governatore. Tant’è vero che punta a presentarsi alla Primarie per il centrosinistra isolano.


di Mino Tebaldi