Fondi russi, niente nomi italiani nel dossier

Non ci sarebbero carte relative a partiti italiani. Questo avrebbe detto Franco Gabrielli, Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, al Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica). Il tutto sarebbe emerso sulla scorta di due rapporti redatti da Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) e Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna).

Adolfo Urso, presidente del Copasir, ha fatto sapere che durante l’audizione “sono stati forniti elementi, riguardanti le recenti dichiarazioni rese dall’Amministrazione Usa in ordine alle attività di ingerenza russa nei processi democratici di diversi Paesi, dai quali non sono emersi profili concernenti la sicurezza nazionale del nostro Paese”.

Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia e sottosegretario alla Giustizia, a Sky Tg24 ha commentato: “Rispetto al rischio di influenze russe sul voto, la telefonata tra il presidente Mario Draghi e il segretario di Stato americano, Anthony Blinken, unitamente alle dichiarazioni del sottosegretario Gabrielli, mi pare che abbiano chiarito tutto. Sul documento riguardante i finanziamenti russi l’Italia non c’entra: ogni polemica, da lì in poi, diventa superflua e finalizzata solo a inquinare i pozzi della corretta formazione del consenso democratico. La sinistra cerca, strumentalizzando una notizia che non si riferisce al nostro Paese, di approfittarne per generare confusione rispetto a quello che già è stato più che ampiamente chiarito. Se è possibile saperne di più bene, ma il linciaggio a prescindere nei confronti dell’avversario politico, pur a fronte di smentite tanto autorevoli, non ha motivo di esistere ed è inaccettabile”.

Matteo Salvini, leader della Lega, ha invece twittato: “Dopo fango, insinuazioni e attacchi vergognosi, ora mi aspetto delle scuse. Adesso la sinistra inizierà a parlare finalmente di Italia?”.

Aggiornato il 16 settembre 2022 alle ore 17:02