Pd, Lettà dà il via alla tormentata fase costituente

giovedì 24 novembre 2022


Nel partito lacerato dalle correnti, Enrico Letta prova ancora a indicare la strada. Oggi, il segretario dimissionario ha riunito, ancora una volta, la Direzione nazionale del Pd per discutere del percorso congressuale e delle controproposte alla Manovra di bilancio. Dopo l’ufficializzazione della candidatura alla segreteria di Stefano Bonaccini, si attende la “discesa in campo” di Elly Schlein, il nome al quale guarda un pezzo importante del Pd che va da Areadem di Dario Franceschini alla sinistra di Andrea Orlando. Schlein non è iscritta al partito, ma “solo” eletta nelle sue fila. Finché vivrà in questa sorta di limbo, non potrà ufficializzare la sua candidatura. Sulla carta, la deputata dovrebbe attendere il termine della fase costituente, quando si cominceranno a raccogliere le firme a sostegno di ciascuna candidatura. Ma potrebbe anticipare i tempi, spiegano fonti parlamentari, anche in virtù dell’attivismo del governatore che, dopo aver annunciato la sua corsa, ha intensificato le sue presenze in tivù e sui social network.

“È cominciata – ha affermato Letta nella sua relazione – la fase costituente. Abbiamo due mesi di tempo e la possibilità di sciogliere i nodi per la costruzione del nuovo Pd. Non ci sarà congresso senza una fase costituente efficace. Il comitato costituente sarà composto per un terzo da esterni, per un terzo da rappresentanti dei territori e per un terzo da parlamentari. Un quadro – ha aggiunto – che mette insieme le tre grandi polarità del nostro lavoro. Ci aspettiamo che i candidati affrontino i nodi, ponendo le soluzioni alle questioni, che sono come servire il Paese e come fare sì che ci sia un nuovo Pd migliore, in grado di affrontare dei nodi che quando nel 2007 è nato erano ben lungi dall’arrivare”, ha detto.

Letta ha sottolineato: “La discussione sul congresso comincia oggi. Poi ecco due momenti importanti: sabato 3 dicembre, in tutti i territori, presenteremo le nostre controproposte con una mobilitazione importante, la prima in questa nuova vita da opposizione. Poi sabato 17 dicembre, a Roma, la nostra iniziativa nazionale, dove metteremo in campo le controproposte, con anche la questione del salario minimo e quella del cuneo fiscale. Il cuneo fiscale da ridurre era un cavallo della campagna elettorale di Giorgia Meloni, oggi c’è una trasposizione inadeguata nella legge di Bilancio”. A proposito della Manovra, Letta ha detto che “dopo quello che è accaduto non sono immaginabili tagli sulla salute. Io ho appena fatto la quarta dose e sono particolarmente in lunghezza d’onda su questo concetto. Al governo chiediamo di rilanciare il messaggio della campagna vaccinale e di non abbassare la guardia perché pericolo è ancora lì. Qualcuno ci ha detto che siamo eccessivamente critici nei confronti della legge di bilancio, dicendo che potevano fare peggio e sfasciare i conti pubblici. Questo è un non argomento, siamo in un momento cruciale, in bilico rispetto alla recessione, ecco perché è necessario che ci siano le scelte giuste e che siano ambiziose e giuste. Ecco perché improvvisata, iniqua e inadeguata”.

Poi Letta si è espresso rispetto alle elezioni regionali. “Nelle due regioni più grandi, Lazio e Lombardia le abbiamo affrontate con la chiave giusta: discussione approfondita e tante delicatezze in campo per allargare”. Il risultato sono state “due candidature all’altezza”: Alessio D’Amato e Pierfrancesco Majorino. L’obiettivo “che intravediamo” sono “altri dieci anni di buon governo del Lazio” e “la svolta in Lombardia”.

Intanto, Matteo Ricci, coordinatore dei sindaci dem, lancia le “dieci idee per il nuovo Pd”. Il primo cittadino di Pesaro sottolinea: “Sono i primi spunti programmatici di questa fase congressuale. Deve essere costituente ma parliamo solo di nomi. Dove sono le idee? Le nostre sono queste e le mettiamo a disposizione per aprire una discussione nel Partito democratico”. Ricci, annuncia una conferenza stampa per sabato mattina, alle 11, a Roma, nel circolo del Partito democratico di San Giovanni. Ricci rivendica l’impegno per la mobilitazione dei sindaci. “Stiamo facendo da settimane – dice – con l’iniziativa Pane e politica e con altri incontri, un viaggio nella provincia italiana. Vado a cena nelle case delle persone, ci confrontiamo senza rete, mandando tutto in diretta sui social. Sono stato in Sicilia, in Basilicata, in Veneto, in Lombardia. E il giro continuerà in ogni angolo del Paese. Ascolto, soprattutto. Annoto, prendo appunti, riparto ogni volta con un taccuino pieno di spunti. Le persone sanno cosa vogliono per il loro Paese. Queste dieci idee sono anche il frutto del cammino tra gli italiani. Noi siamo in campo per un nuovo Pd e dobbiamo accendere interesse e passioni intorno a delle idee. Bisogna definire la nostra identità, il nostro profilo politico. E noi partiamo da questi 10 punti programmatici, il primo contributo di questo congresso”.


di Mino Tebaldi