Valditara: “Via i cellulari in classe durante le lezioni”

Via i cellulari dalle classi nelle ore di lezione”. Questo quanto detto da Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, intervistato da Monica Setta nel programma Il confronto su Rai Italia. La proposta, ha aggiunto Valditara, tende a garantire sia agli studenti che ai docenti un tempo di studio in classe senza distrazioni. Lo stesso ministro ha nuovamente rimarcato l’idea di prevedere lavori socialmente utili per gli alunni che si dovessero rendere protagonisti di casi di violenza o bullismo.

Anche il Codacons ha detto la sua sull’utilizzo dei cellulari nelle scuole. E si è dichiarato totalmente favorevole, “al punto da essere pronto a denunciare gli istituti che continueranno a consentire l’uso dei telefonini in classe”. Il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi, ha sottolineato: “Il divieto di uso dei telefonini a scuola è già previsto da anni dalle disposizioni nazionali. La direttiva ministeriale 104 già dal 2007 vieta agli studenti di utilizzare il telefono cellulare, o altri dispositivi elettronici, durante lo svolgimento delle attività didattiche, disposizione purtroppo mai rispettata nelle scuole italiane. Crediamo sia importante vietare l’uso dei cellulari in classe, non solo per evitare distrazioni ai ragazzi, ma anche per prevenire abusi o usi distorti dei telefonini, come casi di bullismo, violazione della privacy, riprese non autorizzate. Per tale motivo – ha sostenuto – invitiamo tutti gli istituti scolastici ad adeguarsi alla normativa nazionale e siamo pronti a denunciare alle competenti autorità le scuole che non rispetteranno la direttiva ministeriale”.

Antonello Giannelli, presidente dell’Anp (Associazione nazionale presidi) ha ribadito all’Ansa: “Concordo con il ministro Valditara, quando stigmatizza l’utilizzo improprio dei cellulari a scuola. Qualunque tipo di device deve poter essere utilizzato con l’unico scopo di rendere l’insegnamento maggiormente attrattivo ed efficace. La lezione frontale tradizionale, lo diciamo da tempo, è ormai superata in molte realtà e la tecnologia può aiutarci ad aggiornarla. I nostri studenti, spesso, vedono nel cellulare qualcosa di naturale, quasi un prolungamento del proprio corpo, e questo va sfruttato per coinvolgerli maggiormente nelle lezioni. Naturalmente sono le scuole che, nella loro autonomia, devono disciplinare adeguatamente l'utilizzo dei cellulari”.

Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione Degli Studenti, è stata di altro avviso. Anche se sono state parole che si commentano da sole, quando ha osservato che il ministro “impone la sua idea di scuola, fatta di classismo, merito, umiliazione e repressione. Siamo indignati e arrabbiatissimi, non possiamo più accettare modelli di scuola calati dall’alto e che ignorano le necessità degli studenti”.

Aggiornato il 24 novembre 2022 alle ore 15:43