Manovra: tutto pronto per la discussione in Parlamento

mercoledì 30 novembre 2022


Ci siamo. La prima manovra del Governo targato Giorgia Meloni è pronta all’esame del Parlamento. Il timing è stato così segnato: la bollinatura della Ragioneria di Stato, poi la firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Entro la fine dell’anno, quindi, la legge di Bilancio sarà discussa nell’Aula di Montecitorio (il 20 dicembre). Intanto, per il 7 dicembre, il presidente del Consiglio ha convocato Cgil, Cisl, Uil e Ugl: un ulteriore confronto, questo, sul pacchetto dei provvedimenti.

Nelle ultime ore, poi, da sinistra diversi esponenti hanno storto il naso dopo l’incontro tra Meloni e Carlo Calenda che, in un’intervista apparsa su La Stampa, ha detto: “Sento il fascino della storia di Giorgia Meloni. È quella che lei ha raccontato più volte: una donna che nasce in una famiglia non privilegiata, con una vita difficile e che ce la fa da sola. Questo mi predispone positivamente dal punto di vista della chimica. Dopodiché, abbiamo pensieri diametralmente opposti, ma sono in grado di fare questo apprezzamento rimanendo radicato nelle mie convinzioni… Fiducia, appoggio esterno, stampella: sono tutte sciocchezze”. Mentre Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra italiana, ha notato: “Calenda si è lasciato usare”.

Venendo al testo, sono 174 gli articoli con un impianto complessivo da quasi 35 miliardi di euro. Invariato l’aumento a 60 euro della soglia per l’ok ai pagamenti in contanti. Da segnalare, sul fronte delle novità, lo stanziamento delle risorse per la cybersicurezza e la metro C di Roma (50 milioni).

Tra i temi caldi, il caro bollette (21 miliardi il per le misure di contrasto), il rafforzamento del bonus sociale – il passaggio della soglia Isee andrà da 12mila a 15mila euro – e del credito d’imposta per le imprese. Previsto il dimezzamento dello sconto carburanti. Inoltre, anche per il prossimo anno verranno confermate le agevolazioni per l’acquisto della prima casa per gli under 36. Da non dimenticare, in più, l’innalzamento della soglia della flat tax, che andrà da 65mila a 85mila euro per gli autonomi.

Nel novero della manovra, l’incentivo all’assunzione, con una decontribuzione azzerata per chi assume donne, giovani under 36 o i percettori del reddito di cittadinanza. Tra le altre cose, per fornire un sostegno alle famiglie, l’Iva passerà dal 10 al 5 per cento per quanto concerne i prodotti sia per l’infanzia che per l’igiene intima femminile. Allo stesso tempo, è istituito il fondo di 500 milioni di euro per la “Carta risparmio spesa” (per i redditi fino a 15mila euro).

Sul fronte delle pensioni, l’idea è quella di rivedere il meccanismo di indicizzazione, comprese le minime aumentate a 600 euro. Sulle nuove uscite, verrà introdotta la “pensione anticipata flessibile” (o Quota 103) con 41 anni di contributi e 62 anni d’età. Opzione donna avrà la proroga di un anno, solamente per tre categorie: caregiver, invalide almeno al 74 per cento, dipendenti di imprese in crisi. In aggiunta, innalzamento dell’età d’uscita da 58 a 60 anni: scenderà, in base al numero dei figli, di un anno per ogni figlio, fino al massimo di due.

Infine, per le imprese, sarà rifinanziato con un miliardo il fondo di garanzia per le Pmi. Prorogato anche il bonus Ipo, ossia un credito di imposta per sostenere la quotazione delle Pmi in Borsa. Nuove risorse pure per i comparti della scuola e della sanità.


di Mimmo Fornari