Pd, Ricci: “Dobbiamo tenere la barra più a sinistra”

mercoledì 30 novembre 2022


Matteo Ricci medita ancora sulla candidatura alla segreteria del Partito democratico. “C’è tempo fino al 27 gennaio, ora avanti le idee”. Il sindaco di Pesaro, in un’intervista al QL, parla della fase precongressuale. “Per ora – spiega – insieme a una rete di amministratori locali abbiamo preso sul serio la fase costituente e da due mesi stiamo girando l’Italia in quella provincia che da un decennio ci ha voltato le spalle”. Secondo Ricci, “il partito si governa internamente dal centro e il valore dell’unità è fondamentale, ma per ricostruire in questa fase storica dobbiamo tenere la barra più a sinistra”, dice e rivendica “orgogliosamente” di non aderire “a nessuna corrente. Ho sempre aiutato il segretario di turno con le mie idee, sia quando era più vicino alla mia sensibilità (Fassino, Veltroni, Zingaretti) sia quando lo era meno. Per me c’è sempre prima la comunità politica rispetto al leader pro tempore”. Anche Matteo Renzi, che “allora ha creato grandi aspettative che poi ha deluso andando via. Ha usato la sinistra per la sua carriera personale”. Su Stefano Bonaccini dice: “Stefano è un amico e un grande presidente di Regione. Credo che entrambi vogliamo cambiare le cose, ognuno con le proprie idee e caratteristiche”. Elly Schlein invece “la conosco meno, ma ha una passione e un modo di fare politica che possono essere molto utili nella rigenerazione del Pd”.

Intanto, il sindaco di Bologna Matteo Lepore propone che il Pd, partito al quale è iscritto, cambi nome in “Partito Democratico e del Lavoro”: “Avanzo questa idea – scrive in un intervento su Repubblica – come contributo alla discussione costituente e congressuale, augurandomi possa essere colta trasversalmente dai candidati e dalle candidate, dalla platea che sarà chiamata a discutere la nuova carta dei valori e lo statuto”. Lepore propone una nuova politica laburista democratica. Il cambio di nome sarebbe anche un richiamo alla Costituzione: “Affiancare al concetto di democrazia quello del lavoro significherebbe meglio determinare cosa gli elettori e le elettrici debbano aspettarsi dalla nostra comunità politica”. “Ci servono coraggio e idee chiare da cui partire. Oggi, io ne propongo una, sperando possa fare discutere dentro e fuori. Aggiungiamo al nome Pd la parola lavoro, per affermare chi siamo e dove vogliamo andare. Ritorniamo alla terra e alla vita reale. Inauguriamo un tempo nuovo, ci farà bene. Per le persone, per l’Italia e il suo futuro”, conclude. Anche Ricci ritiene “molto interessanti le proposte e gli spunti di Matteo Lepore su Repubblica. Avanti le idee. Abbiamo tantissimi sindaci con testa politica che vogliono bene al Pd e vogliono dare il loro contributo alla sua rigenerazione. Ascoltiamoli”, twitta.


di Mino Tebaldi