Pd, Letta vuole costruire una “sinistra moderna”

Il Pd scende in piazza contro il governo Meloni. Il 17 dicembre il principale partito di opposizione manifesterà contro una manovra definita “iniqua e senza prospettiva”. Il dialogo con le parti sociali appare però complesso. Il segretario dimissionario Enrico Letta rilancia l’appuntamento nel giorno in cui incontra i sindacati al Nazareno, secondo tempo della due giorni di ascolto delle parti sociali. Una Legge di bilancio “che non ha la prospettiva di una manovra”, che si caratterizza perché’ “iniqua” e con una agenda fiscale “dettata da chi le tasse le evade”, dice Letta che, dal palco del congresso Arci rilancia: “Il presidente del Consiglio ha detto che la manovra indica la strada della nostra identità. Farà danni duraturi, sceglie di farsi dettare l’agenda dagli evasori fiscali da chi non vuole la fedeltà fiscale. Abbiamo fatto una battaglia sul salario minimo perché fa parte del tentativo di difendere i lavoratori più deboli, faremo una battaglia per difendere i salari”.

E non sembra un caso che, uscendo dal Nazareno, il segretario generale della Cgil lanci l’idea, non di una manifestazione nazionale, ma di tante manifestazioni sui territori, nelle regioni. Maurizio Landini ha incassato la risposta negativa della Uil, ma continua a lavorare al progetto con la Cisl e con tutte le forze sociali, culturali e politiche che condividono la convinzione che sia necessario cambiare la legge di bilancio. E non solo: “Questo governo può durare cinque anni, va preso sul serio. Non possiamo stare a guardare, abbiamo bisogno di una alleanza vera nel Paese. Noi abbiamo bisogno di unire e non di dividere ulteriormente questo paese”.

La risposta di Letta è l’appello alla costruzione di “una sinistra radicata e moderna”. Parole che strappano applausi ai delegati e anche a Roberto Speranza e Nicola Fratoianni, seduti in platea. “Noi in parlamento faremo la nostra parte, ma in parlamento la destra ha una maggioranza larga e in parlamento c’è qualcuno già pronto a dare soccorso”, avverte Speranza con un riferimento chiaro a Carlo Calenda e Matteo Renzi, dopo l’incontro di pochi giorni fa a palazzo Chigi tra il segretario di Azione e la presidente del Consiglio. Quindi, aggiunge Speranza, “da soli non ce la faremo, abbiamo bisogno di spinta, di partecipazione dal basso, di movimenti sociali che sappiano segnare una differenza nell’agenda di sinistra e sono convinto che l’Arci in questa esperienza e in questa storia possa essere il soggetto fondamentale di questa partita”.

Una costruzione che prosegue contemporaneamente anche nel congresso del Partito democratico. Si è riunito per la prima volta il Comitato costituente, il luogo voluto dal segretario Letta per allargare e consolidare questa idea di sinistra, attraverso la presenza di intellettuali, filosofi ed esponenti di quelle forze politiche e sociali che hanno accompagnato il Pd nei quasi due anni di guida Letta. Non a caso, Speranza ne è garante almeno quanto il segretario dem. La prima parte del confronto nel comitato è stata focalizzata sulla Carta del 2007.

Aggiornato il 02 dicembre 2022 alle ore 11:22