Sì al garantismo, parola di Carlo Nordio

mercoledì 18 gennaio 2023


“Il nostro fermo proposito è di attuare, nel modo più rapido ed efficace, il garantismo del diritto penale. Realizzeremo la tutela della presunzione di innocenza della persona, assicurandone la dignità e l’onore durante le indagini e il processo. E, parallelamente, assicureremo la certezza della pena. Una pena che non coinciderà sempre e solo con il carcere, ma che sarà comunque afflittiva, certa, rapida, proporzionata e orientata al recupero del condannato, secondo il nostro dettato costituzionale”.

Così il Guardasigilli, Carlo Nordio, nel corso della relazione in Senato sull’amministrazione della giustizia. Il ministro, dopo aver espresso gioia per l’arresto di Matteo Messina Denaro (“un’operazione il cui merito è equamente diviso tra magistratura e forze dell’ordine, tra questo e i governi precedenti”) ha commentato: “Non sarà mai abbastanza ribadito che non vi saranno riforme che toccheranno le intercettazioni su mafia e terrorismo”.

A seguire, Nordio ha evidenziato che i suicidi nelle carceri rappresentano un “fardello di dolore. Stiamo lavorando per ridurre questo fenomeno comune nel mondo, ma che in Italia ha assunto toni di estremo allarme”. Sul tema, tra le linee di intervento, Nordio ha parlato di un “aumento dei posti disponibili e la riduzione del sovraffollamento delle carceri” e di un massimo impulso che si intende dare “all’implementazione degli spazi” circa le attività di trattamento nei confronti dei detenuti, con una attenzione rivolta in special modo al lavoro, che in carcere è uno “strumento fondamentale per rieducazione del detenuto”, sottolineando come alcune statistiche dimostrino che “quando una persona ha lavorato in carcere e fuori trova lavoro dignitoso la recidiva è destinata a scomparire”. E ancora: “Stiamo attuando un progetto per assicurare il lavoro a chi esce dal carcere, attraverso la defiscalizzazione delle retribuzioni a chi ottiene l’impiego una volta espiata la pena”.

“Andremo avanti sino in fondo, non vacilleremo e non esiteremo – ha proseguito Nordio – la rivoluzione copernicana sull’abuso delle intercettazioni è un punto fermo del nostro programma… L’articolo 15 della Costituzione dice che la libertà delle conversazioni è sacra e involabile. E può essere limitata eccezionalmente dall’autorità giudiziaria. È una eccezione, non una regola”.

Così il senatore di Fratelli d’Italia, Sergio Rastrelli, segretario della commissione Giustizia al Senato: “Una relazione chiara, cristallina e trasparente quella presentata dal ministro Nordio che dimostra come l’Italia, dopo anni di abbandono, di smarrimento e di improvvisazione abbia finalmente individuato una strada per la riforma della giustizia, articolata su logiche di breve, medio e lungo periodo ma con un importante respiro strategico. Il ministro ha parlato con coraggio delle infinite criticità della giustizia, dalle norme che difettano di tipicità e tassatività condizionando l’operato della Pubblica amministrazione alle indagini talmente discrezionali da essere arbitrarie. Ha poi rassegnato le linee guida di quello che sarà il suo lavoro al ministero”.


di Mimmo Fornari