Zelensky a Sanremo, chiesto il controllo preventivo sul video

martedì 31 gennaio 2023


Il Consiglio di amministrazione Rai ha affrontato il caso di Volodymyr Zelensky a Sanremo. La questione è nota. Il presidente ucraino dovrebbe apparire un videomessaggio di due minuti nella serata finale del festival della canzone. L’intervento programmato ha provocato proteste trasversali. Alcuni consiglieri hanno sottolineato di aver appreso la notizia dai quotidiani e hanno chiesto di essere informati su una vicenda rilevante dal punto di vista editoriale. La prossima riunione è in programma dopo la kermesse canora, il 15 febbraio, e quindi non se ne riparlerà in consiglio. Ma è stato suggerito che ci sia un controllo preventivo del filmato per evitare che emergano elementi critici per l’azienda. Intanto, il Cda ha dato il via libera al budget 2023, il principale atto della programmazione economica aziendale. Il sì arriva con tre voti favorevoli su sette e grazie alla decisione dei due membri espressione della maggioranza di lasciare l’aula al momento del voto. L’ad Carlo Fuortes si può mettere alle spalle questo passaggio che avrebbe potuto determinare, in caso di bocciatura, una sfiducia di fatto nei suoi confronti, anche se frange dell’opposizione, ma anche dalla compagine di governo, promettono battaglia. L’esame, probabilmente il più importante dal punto di vista gestionale, è comunque stato superato. A consentirlo la scelta di Simona Agnes, eletta in quota Forza Italia, e Igor De Biasio, espressione della Lega. Quest’ultimo, secondo le indiscrezioni circolate nei giorni passati, sarebbe stato pronto a votare contro, ma una trattativa in extremis tra la premier Giorgia Meloni e gli alleati avrebbe portato al compromesso della non partecipazione, anche per evitare una spaccatura tra i rappresentanti della maggioranza. Palazzo Chigi non sarebbe, infatti, intenzionato a mettere mano al capitolo Rai, almeno in questa fase, pur essendo Fuortes espressione non del suo, ma del passato governo. Il mandato scade nel 2024 e non è escluso a questo punto che l’ad possa arrivare a concluderlo.

Non la pensa così la Lega che chiarisce la sua posizione attraverso le parole del senatore Giorgio Maria Bergesio: “È surreale che l’ad rimanga al suo posto esclusivamente grazie ai voti della sinistra. I due del centrodestra lo hanno chiaramente sfiduciato”. Il voto favorevole, oltre che dall’ad e dalla presidente Marinella Soldi, è arrivato infatti da Francesca Bria, eletta in quota Pd. Contrario Alessandro Di Majo, in quota M5s, astenuto Riccardo Laganà, rappresentante dei dipendenti. Entrambi puntano il dito contro aspetti ritenuti non convincenti del budget: dal peggioramento della posizione finanziaria netta all’andamento negativo dei ricavi, fino agli ascolti in calo. “Occorre ora uno sforzo importante per un cambio di passo”, sottolinea il primo. “I conti sono tutt’altro che lusinghieri”, fa eco il secondo che denuncia anche le eccessive esternalizzazioni dei programmi e avverte: “I fatti di queste ore rischiano di profilare un orizzonte di paralisi per l’azienda”. Il vertice di Viale Mazzini può rivendicare che il budget è per il secondo anno consecutivo in pareggio, nonostante i tagli e i tetti alla pubblicità, e che il progetto di ammodernamento dell’azienda va avanti. I suoi avversari politici annunciano, però, battaglia sia sul piano industriale, che potrebbe approdare in consiglio a febbraio dopo Sanremo, che sul contratto di servizio, quando verrà costituita la Commissione di Vigilanza.

Nei prossimi mesi, ci sono anche le nomine, a partire da quelle per la direzione Approfondimento e per l’Offerta informativa. Antonio Di Bella e Giuseppina Paterniti sono vicini alla pensione. Fratelli d’Italia punta però alla poltrona del Tg1, per la quale oltre al nome di Nicola Rao, attuale direttore del Tg2, si fa quello di Gian Marco Chiocci, direttore dell’Adnkronos, anche se potrebbe risultare complesso affidare l’incarico a un esterno. Forza Italia chiede, invece, un ruolo di peso per Antonio Preziosi e la Lega per Francesco Pionati.


di Redazione