Anarchici davanti alle ambasciate, Ostellari e Delmastro sotto scorta

Una mobilitazione davanti alle ambasciate italiane a sostegno di Alfredo Cospito, “per fare pressione sullo Stato italiano”. È l’appello “ricevuto via email” e postato su un sito d’area, quello di Rivoluzione anarchica. “L’indifferenza e la passività – scrivono i promotori – non saranno mai nostre alleate, la solidarietà sì. Facciamo sapere allo Stato italiano che se Alfredo muore, saremo il suo peggior nemico. I compagni del Cile e della Colombia saranno presenti oggi davanti alle loro ambasciate”. Intanto, la presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano, Giovanna Di Rosa, e il magistrato competente, Ornella Anedda, hanno visitato Cospito, l’anarchico in sciopero della fame detenuto al 41-bis e trasferito lunedì scorso nel carcere di Milano-Opera. Le sue condizioni di salute sono monitorate costantemente dall’ufficio giudiziario che si occupa di vigilare sulla fase esecutiva della pena dei condannati. Allo stato il 55enne in sciopero della fame da 106 giorni beve e assume sali e zuccheri mentre ha sospeso gli integratori.

“Lettere occupate. Al fianco di Alfredo contro 41-bis, ergastolo e ostatività”. Recita così lo striscione comparso sulla facciata della Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università La Sapienza di Roma. Gli studenti, che hanno esposto lo striscione sulla facciata della facoltà, hanno annunciato di aver occupato in solidarietà con Alfredo Cospito e contro il 41-bis e l’ergastolo ostativo. Sul posto la polizia. È stato annunciato un corteo da piazza Vittorio, al momento non autorizzato, previsto domani. Intanto, dopo le tensioni degli ultimi giorni sulla battaglia di Cospito contro il carcere duro e l’ergastolo ostativo, i sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove (Fdi) e Andrea Ostellari (Lega) saranno messi sotto scorta. Delmastro ha la delega al Dap, mentre Ostellari quello al trattamento dei riservati. Lo scrive il Corriere della Sera, secondo cui Ostellari, avvocato padovano, da ieri si muove su un’auto blindata e accompagnato da agenti delle forze dell’ordine. Si tratta, tecnicamente, di una “tutela” disposta dai vertici della polizia penitenziaria in attesa che il prefetto di Roma, il prossimo 10 febbraio, decida sulla vera e propria scorta, che è stata richiesta dal ministero della Giustizia.

“La vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito ha messo in risalto tutte le criticità del sistema giustizia in Italia dove alla pericolosissima filosofia manettara della sinistra, negli ultimi tempi, si è aggiunta anche quella della destra. La politica non riesce più a controbilanciare il potere giudiziario, purtroppo. E la magistratura, nei fatti, governa il Paese”. Ad affermarlo è l’avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale e già commentatore per la Bbc e il New York Times. “Il polverone che si è alzato attorno alla estrema protesta di Cospito, in realtà, è solo una cortina fumogena – premette Tirelli – Per evitare la sua morte, a causa del prolungato sciopero della fame, può essere applicato il trattamento sanitario obbligatorio al fine di curarlo anche contro la sua volontà. Se questo non accadrà e se, malauguratamente, Cospito morirà, ne risentirà tutto il sistema normativo penale e penitenziario del nostro Paese”.

Aggiornato il 03 febbraio 2023 alle ore 17:47