Case green, Salvini: “Ue non ci penalizzi”

Il dibattito è sempre più incandescente sul fronte delle direttive dell’Unione europea sulle case green. In sostanza, nel Vecchio Continente – come riportato su un articolo di Italia Oggi – gli immobili che disperdono energia, perciò da ristrutturare, “dovranno essere portati nelle classi energetiche E e D (non più in quelle F ed E) entro il 2030 e il 2033!”. In parole povere, per il nostro Paese, “significa dover ristrutturare in pochi anni il 75 per cento degli immobili residenziali esistenti, oltre nove milioni, con un costo stimato in almeno 1.500 miliardi di euro. Il tutto per ridurre le emissioni nocive dello 0,11 per cento. Cioè quasi nulla”.

Intanto Ciarán Cuffe (Verdi), relatore per l’Europarlamento sulla nuova direttiva sulla performance energetica degli edifici, che sarà votata giovedì in commissione Industria per approdare in plenaria a marzo – e poi andare al negoziato con le altre istituzioni europee – sostiene che ci sia stata “molta misinformazione in Italia”, poiché “si è detto che Bruxelles dirà agli Stati membri cosa fare, ma nulla è più lontano dalla realtà”. In più, aggiunge che le modifiche apportate dall’Europarlamento “lasciano ampia flessibilità agli Stati per i loro Piani nazionali di ristrutturazione”, oltre al fatto che contribuiranno “a creare lavoro e a mettere a disposizione dei cittadini europei case che consumano meno energia migliorando la qualità della loro vita”.

Di altro avviso Matteo Salvini: il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, intervenuto sul tema, ricorda che per raggiungere l’efficienza energetica delle case italiane bisogna “aiutare e sostenere senza obbligare e senza penalizzare, perché altrimenti la direttiva che l’Europa vorrebbe imporre sulla testa delle famiglie italiane diventa una patrimoniale”. Il tema della casa, secondo il leader del Carroccio, “ci deve vedere protagonisti in Italia e soprattutto in Europa senza obblighi, senza penalizzazioni e senza vincoli, perché le famiglie italiane non hanno decine di migliaia di euro da spendere”.

“In un momento delicato come questo – continua Salvini – non puoi usare obblighi ma incentivazione. Casa e auto sono due pilastri e non si può far planare sulla testa di 60 milioni di italiani il fatto che dal 2035 l’auto o ce l’hai elettrica o ce l’hai elettrica e la casa devi metterla in efficienza energetica. I numeri che abbiamo sentito mi dicono che sia assolutamente impossibile farlo. Spero che in commissione Itre (Industria, ricerca ed energia) si capisca il problema e si dilatino i tempi. Cinquanta miliardi l’anno per le famiglie italiane penso che sia un investimento difficilmente sostenibile e, sicuramente, non potrà essere il Governo nei prossimi cinque anni a mettercene 20/30 all’anno”.

Aggiornato il 07 febbraio 2023 alle ore 13:43