Il sostegno peloso del Pd al governo sulla guerra russo-ucraina

Sul sostegno di Giorgia Meloni al conflitto russo-ucraino il Partito democratico e i suoi sodali hanno assunto un comportamento che mi lascia perplesso. All’unisono sia i politici che i giornalisti dalla penna rossa lodano la presidente del Consiglio. La storia ci insegna che quando la sinistra blandisce un politico di centrodestra l’obiettivo è quello di creare zizzanie tra i suoi alleati! I giornaloni punteranno l’indice sui distinguo dei partiti di maggioranza sul sostegno ad libitum all’Ucraina. Ho il timore che Giorgia Meloni da quando ha assunto la carica di presidente del Consiglio dei ministri abbia assunto un atteggiamento che confligge con il suo temperamento. Certamente l’assunzione della massima carica del potere politico in Italia comporta obblighi istituzionali che, per ovvie ragioni, non possono essere disattese compresa la presenza al Congresso della Cgil. Tuttavia snaturare la propria indole può risultare controproducente. La sua postura decisionista è molto apprezzata dagli italiani che guardano con simpatia all’esecutivo di centrodestra. È però opportuno ascoltare con attenzione le diverse sensibilità dei partiti che sostengono l’esecutivo piuttosto che ascoltare le sirene di chi è interessato a incuneare delle zeppe nell’ingranaggio del governo.

Lo straordinario successo che ha ottenuto nella campagna elettorale alle Politiche del 2023 è stato dovuto al fatto che dall’opposizione ha sempre dimostrato coerenza nelle scelte e nella caparbietà nel perseguire gli obiettivi che si era prefissata. Presiedere un governo di coalizione tuttavia comporta continue mediazioni per tenere uniti i diversi partiti.  Gli elettori le hanno conferito un chiaro mandato a governare con gli alleati di centrodestra sulla base di un programma di riforme di legislatura che non poteva non essere una sintesi delle diverse anime politiche. Nel concreto dei fatti, le scelte operate dal governo rispecchiano le promesse elettorali fatte in campagna elettorale. La prudenza fin qui adottata dalla premier, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, è ampiamente motivata dall’esigenza di tenere sotto controllo la situazione critica dei conti pubblici lasciata da un quinquennio di governi a trazione cinque stelle che ha devastato le finanze pubbliche.

Giorgia Meloni ha altresì dimostrato buone capacità di mediazione tra le diverse anime dei partiti che sostengono il governo ed è il viatico per un governo di legislatura. Da quando si è insediato l’esecutivo le opposizioni si sono scatenate contro il governo per cercare di occultarne i risultati positivi in economia. È ritornato prepotentemente l’antifascismo di maniera che è buono per tutte le stagioni. Cercano di lucrare sulle tragedie del mare che si sono verificate a Steccato di Cutro e al largo della Libia. Attaccano il governo sui “diritti” delle coppie gay che hanno avuto bambini nati attraverso la pratica, illegale in Italia, delle gravidanze surrogate. L’unico argomento per il quale blandiscono il governo e la stessa Meloni è la barra dritta sull’invio di armi all’Ucraina e per il sostegno incondizionato a Volodymyr Zelenskyj. Diffido degli opinionisti più schierati contro il governo che nulla hanno da ridire contro Giorgia Meloni sull’appoggio alla guerra in Ucraina.

Le mie perplessità crescono quando sento gli stessi politici di opposizione sostenere Giorgia Meloni sulle sue decisioni intransigenti di sostenere l’Ucraina contro la Federazione russa. Oggi al Senato della Repubblica il centrodestra ha votato compatto la risoluzione di maggioranza. Però si sono sentiti dei distinguo da parte del capogruppo della Lega Massimiliano Romeo e dal senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia.  Per un liberale e libertario le scelte dei singoli in materia di “diritti civili” non dovrebbero coinvolgere l’esecutivo che deve tutelare gli interessi di tutti comprese le minoranze. Se fossi nei panni della presidente del Consiglio mi preoccuperei più del fatto che l’opposizione appoggi la politica di sostegno al conflitto in Ucraina piuttosto che gli attacchi che subisce sui presunti “diritti civili” negati alle minoranze!

Aggiornato il 23 marzo 2023 alle ore 09:56