La squallida vignetta de “Il Fatto”

Tanti, con ragione e ragioni, sono indignati per la vignetta pubblicata domenica da Il Fatto quotidiano, “dedicata” a Francesca Mannocchi. Non si senta offesa, è solo una piccola scaglia di fango. Ovviamente nessun limite o censura a satira e umorismo, che però esigono “grazia” e “nobiltà” anche quando vogliono essere feroci. Sono qualità che si hanno dalla e per nascita: o ce le hai, o nessuno te le può dare.

“Il Fatto” e i suoi vignettisti non hanno né l’una né l’altra, sopperiscono con villania e rozzezza. Non da ora, peraltro; dunque, non si sprechi indignazione, non c’è di che stupirsi che una simile vignetta sia stata pubblicata da “Il Fatto”: è tutto nella norma, quella è la cifra del giornale da sempre. Né vale la regola di un Giulio Andreotti che chiedeva all’autore l’originale della vignetta. È brutta, volgare. Non merita d’essere conservata.

Aggiornato il 28 marzo 2023 alle ore 12:55