Santori (Lega): “Fare chiarezza sulla Centrale del Latte”

giovedì 30 marzo 2023


“Mesi di immobilismo da parte di Gualtieri e della sua Giunta rischiano di fare perdere a Roma la grande occasione di riprendersi la gestione della Centrale del Latte”.

Questo il grido d’allarme di Fabrizio Santori, consigliere capitolino della Lega, che insiste: “Gravissime le due notizie riguardanti il fatto che il Campidoglio non dialoga con i vertici di Centrale da novembre scorso, e che Lactalis avrebbe deciso di produrre una parte della produzione in capo alla Centrale in altra Regione: questo dimostra che la Giunta capitolina non ha idea di come gestire il futuro dell’impianto, e anche la sorte dei 160 lavoratori, riuniti anche ieri in assemblea a reclamare sostegno e attenzione, e di tutto l’indotto del settore, non appare fra le priorità del Pd al governo della Capitale”.

La Lega, ricorda Santori, “aveva domandato la convocazione urgente della commissione capitolina Bilancio su questa vicenda, ma il Pd e il sindaco Gualtieri continuano a scappare e la riunione non è in calendario. Il tempo è finito: il contratto trimestrale scade e il gruppo Lactalis ha deciso di procedere solo per rinnovi mensili”.

La vicenda, insiste Santori, “è sempre più complessa, alla luce della sentenza della Cassazione che ha deciso che il gruppo francese deve restituire il 75 per cento delle azioni e 65 milioni di dividendi a Roma Capitale, e non c’è ancora un accordo”.

“Si metta ordine nei rapporti con i soci d’Oltralpe – termina – se il sindaco Gualtieri non è in grado di garantire la produzione, e dunque i posti di lavoro, si faccia da parte. Si decida insieme al Governo nazionale quale sia la migliore strategia da seguire per salvare un’eccellenza di Roma, o di questo passo finirà come tutto ciò che in questi anni ha toccato la sinistra: in fallimento”.

Come riportato da Affaritaliani, “il prossimo 31 marzo scade il contrato trimestrale e Lactalis ha deciso di procedere per rinnovi mensili almeno sino a quando il Campidoglio – ormai azionista di maggioranza – non metterà sul tavolo la proposta per gestire lo stabilimento. Nel frattempo, si procede alla cieca. Dimezzata la raccolta e la produzione di latte, tutti i derivati della trasformazione sono comunque disponibili sul mercato della piccola e grande distribuzione ma a prezzi in crescita costante e prodotti lontano da Roma. Come se stessero cannibalizzano il marchio Centrale – commentano le organizzazioni sindacali – visto che i francesi la partita della proprietà l’hanno persa mandano il marchio fuori mercato per spingere i loro prodotti. Così resterà poco e niente”.


di Redazione