Berlusconi “tenta” Renzi: “Venga dalla nostra parte”

Nello squinternato dibattito all’interno del Terzo polo, s’inserisce Silvio Berlusconi. Nella prima intervista dopo il ricovero, l’ex premier parla anche di Matteo Renzi. “Renzi – sostiene il leader di Forza Italia al Corriere della Sera – dice spesso cose giuste, ma fino a quando non ne trarrà le conseguenze politiche, scegliendo la nostra metà campo, non si potrà andare al di là di occasionali convergenze in Parlamento”. Alla domanda su una possibile riorganizzazione del partito in vista delle Europee, l’ex premier risponde: “La storia di Forza Italia è quella di un continuo rinnovamento. Ma perché sia credibile dobbiamo prima di tutto rinnovare noi stessi. Continueremo a farlo, senza rottamare nessuno. Fi ha una classe dirigente nazionale e locale esperta e autorevole. Ma non sono e non saranno soli, perché io continuerò a esercitare appieno le mie responsabilità di fondatore e di leader”. Con gli alleati i rapporti sono “assolutamente eccellenti. Questo non toglie, ovviamente, che Fi abbia un suo ruolo specifico. Con il Pd sempre più spostato a sinistra e il tramonto del cosiddetto Terzo polo, lo spazio al centro si allarga e Fi lo presidia con coerenza”.

Rispetto al proprio stato di salute, Berlusconi dice di stare “meglio”. “È stata dura, ma sono sempre stato fiducioso. Mi sono affidato all’aiuto del cielo e alla professionalità dei medici”. Secondo Berlusconi, “Marta (Fascina, ndr) ha superato sé stessa. Mi è stata accanto con una cura e una dedizione senza eguali. Ho percepito anche questa volta l’amicizia e l’affetto sincero, a tratti addirittura commovente, di molte persone, anche sconosciute. Non ho mai smesso di lavorare – ha detto ancora – dando indicazioni e suggerimenti sulla campagna per le amministrative”. Rispetto invece al futuro di Fi, “vedo una funzione sempre più importante, perché solo noi siamo il centro liberale e cristiano. Sul piano dei consensi siamo stati penalizzati dagli effetti di una persecuzione giudiziaria nei miei confronti basata sul nulla e conclusa con una serie di assoluzioni, ma che ci ha gravemente danneggiato sul piano dell’immagine. Credo che gli italiani se ne stiano rendendo conto e che torneranno a darci una larga fiducia”.

In un’altra intervista al Corriere, una renziana di ferro come Raffaella Paita, continua ad attaccare Carlo Calenda. “La nostra intenzione – sottolinea – non è rompere i gruppi in Parlamento, ma nemmeno farci ridere dietro dall’Italia”. Per la capogruppo di Azione-Iv al Senato, “se si sta insieme bisogna rispettarsi. E noi stiamo subendo attacchi anche in stile grillino. L’altro giorno Calenda ha detto: Nella mia vita professionale e politica non ho mai ricevuto rinvii a giudizio e altri riferimenti carini. Le parole di Calenda mi hanno fatto male. I giudizi si danno dopo la fine dei processi: la nostra comunità deve essere saldamente garantista”. A Calenda “chiederemo un impegno esplicito sulla volontà di creare una lista unica per le Europee – dice ancora – da Giovanni Floris, ha detto che le liste unitarie non si sarebbero fatte. Al Corriere ha invece detto il contrario. La consapevolezza della posta in gioco c’è tutta. E per questo non abbiamo compreso la volontà unilaterale di rompere il processo per il partito unico. Per me la politica prevale su tutto. Se c’è accordo sui nodi politici, il resto lo superiamo”.

Aggiornato il 22 maggio 2023 alle ore 18:15