Amministrative: il centrodestra vuole vincere ancora

venerdì 26 maggio 2023


Convincere. Ma soprattutto vincere. Domenica e lunedì – 28 e 29 maggio – secondo turno delle Amministrative in 41 Comuni: sette sono capoluoghi. Sicuramente, maggiori attenzioni saranno rivolte ad Ancona, Vicenza e Pisa.

Nel capoluogo marchigiano, feudo del centrosinistra, Daniele Silvetti del centrodestra parte dal 45,1 per cento dei consensi ottenuti al primo turno, mentre l’avversaria Ida Simonella ha raggiunto un 41,3 per cento. Il Movimento Cinque Stelle, a quanto pare, lascerà libertà di voto. Poi ecco Pisa, dove il sindaco uscente Michele Conti (centrodestra) proverà a ottenere una riconferma sulla scia del 49,9 per cento messo in cascina. Lo sfidante, Paolo Martinelli, parte da un 41,1 per cento. Conti, per quindici voti, non ha ottenuto l’elezione al primo turno. A Vicenza, invece, più avanti Giacomo Possamai del Pd (46,2 per cento) su Francesco Rucco del centrodestra (44,1 per cento). Altrove, in equilibrio la sfida a Siena tra Nicoletta Fabio (centrodestra) e Anna Ferretti (centrosinistra). A Massa, Francesco Persiani – sostenuto da Forza Italia, Lega e liste civiche – parte avanti (35,4 per cento di voti al primo turno), staccato (30 per cento) troviamo Enzo Romolo Ricci del centrosinistra.

Tra le altre cose, sono 128 i Comuni siciliani dove nel week-end si voterà per eleggere i propri sindaci e per rinnovare i Consigli comunali. Seggi aperti domenica (dalle 7 alle 23) e lunedì (dalle 7 alle 15). Sono 1.387.169 gli abitanti coinvolti, 301.104 pure per le elezioni dei sei Consigli circoscrizionali e dei rispettivi presidenti a Catania. Quattro i capoluoghi di provincia chiamati alle urne: Catania, Ragusa, Trapani e Siracusa. In Sicilia, per essere eletti al primo turno, la soglia da superare è del 40 per cento dei voti espressi. In 113 centri (fino a 15 mila abitanti) troveremo il sistema maggioritario, in quindici Comuni (l’eventuale ballottaggio ci sarà l’11 e 12 giugno) con quello proporzionale.

I consiglieri comunali da eleggere, ricorda Rainews, sono 1.646 e le sezioni elettorali che saranno costituite sono 1.579. Non solo: “L’elettore – sia per il Consiglio comunale che per quello circoscrizionale – può esprimere una o due preferenze nella stessa lista, ma di genere diverso. Il voto espresso per una lista si estende al candidato sindaco a essa collegato e non viceversa: il cosiddetto effetto trascinamento. Prevista anche la possibilità del voto disgiunto”. Lo spoglio ci sarà lunedì pomeriggio, dopo la chiusura delle operazioni di voto.

Rispetto alla Sicilia, più contenuta la chiamata alle urne in Sardegna: i Comuni che andranno a votare sono 39. Due di questi superano i 15mila abitanti: Assemini (Cagliari) e Iglesias (Sud Sardegna). Anche qui eventuali ballottaggi in programma l’11 e il 12 giugno.


di Mimmo Fornari