Adolescenti di oggi: ebeti senza futuro

Evviva, sono minorenni e quindi possono (sostanzialmente) fare come caspita gli pare. La colpa è della scuola? Può essere, e in effetti nelle aule continua a prevalere il mero nozionismo (che, per carità, ha il suo valore nella formazione di uno studente), a discapito però della formazione dell’individuo e del suo ego. E anche la cultura ridotta alla mera nozione non aiuta certamente a formare soggetti che dentro di loro siano colti e maturi. Ricordate, in altri tempi, l’insegnamento dell’educazione civica?

La colpa è allora delle famiglie? Spesso queste ultime hanno le loro responsabilità soprattutto quando, con i ritmi attuali di una quotidianità (lavorativa e non) che non lascia margini di respiro, scelgono di lasciare i ragazzi alle loro scelte e al loro destino; scelte che spesso si rivelano fallimentari, soprattutto per il loro futuro.

È sufficiente leggere le cronache per apprendere che nei ragazzi di oggi della fascia di età compresa tra i 14 e i 21 anni scatta la molla della violenza – sessuale o meno che sia – dell’aggressione, o della bravata fine a se stessa. Bravate che, negli ultimi giorni, si sono concretizzate ad esempio con l’appiccare il fuoco a tratti importanti di vegetazione, uno dei veri patrimoni del nostro (e del loro) futuro. Ma a questi “stronzi in erba” la cosa non interessa o, forse, neanche la capiscono: si limitano a dire che la loro è stata solo una bravata. E intanto i vigili del fuoco stanno lì a spegnere ciò che per ricrescere impiegherà così tanto tempo che quegli ebeti senza futuro non faranno neppure in tempo a vedere

Aggiornato il 26 luglio 2017 alle ore 09:07