Optsat-3000, nuovo “occhio” per la Difesa

Un nuovo e potentissimo “occhio” sul pianeta, capace di catturare immagini con un grande dettaglio: è questo il ruolo del satellite Optsat-3000, costruito in Israele per il ministero italiano della Difesa grazie agli accordi intergovernativi fra i due Paesi, e lanciato ieri a Kourou (Guyana Francese) con il decimo lancio del razzo Vega. Alla realizzazione del satellite ha dato un importante contributo l’industria italiana, con Leonardo e Telespazio (Leonardo - Thales Alenia Space).

“Siamo un Paese di eccellenze e che intende mantenere le sue capacità”, ha detto il sottosegretario alla Difesa, Gioacchino Alfano, che vede in Optsat-3000 non soltanto un satellite militare per l’osservazione della Terra, ma uno strumento che potrà essere messo a disposizione del Paese anche per gestire emergenze e calamità naturali. Le immagini ottiche fornite da questo satellite potranno, ad esempio, essere integrate con quelle radar dei satelliti della costellazione duale (civile e militare) Cosmo-SkyMed, nata dalla collaborazione tra ministero della Difesa e Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Optsat-3000 “permetterà di disporre dei dati necessari per gestire le nostre operazioni”, ha detto il capo di Stato Maggiore della Difesa, Claudio Graziano.

Per il segretario generale della Difesa, Claudio Magrassi, il lancio è “il segno tangibile che la Difesa attribuisce al valore dello spazio”. Grande soddisfazione dell’industria italiana, con l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, che vede nel lancio “un importante risultato dell’industria spaziale italiana”. Optsat-3000, ha detto l’amministratore delegato della Telespazio, Luigi Pasquali, ha una vita operativa di sette anni. La sua prima immagine, ha concluso, è attesa il prossimo lunedì, dopodiché comincerà la fase di test, che durerà per due mesi.

Aggiornato il 03 agosto 2017 alle ore 12:15