Uova contaminate: rischio basso

È considerato “tecnicamente basso” il rischio per la salute in caso di consumo di uova contaminate dal fibronil (il fluocianobenpirazolo, un insetticida ad ampio spettro il cui uso è vietato sugli animali di uso umano) soprattutto per gli adulti.

Ma il consiglio è quello del buon senso, cioè di preferire comunque le uova italiane, guardando la provenienza nell’indicazione sul prodotto. Il rischio in ogni caso dipende dalla concentrazione della sostanza in un prodotto, come in questo caso le uova, ma anche delle quantità legate al consumo che mediamente non è così altro da provocare un danno. Le uova prodotte negli allevamenti olandesi sono state bloccate da tempo e i controlli a campionamento, incrociati con le segnalazioni europee, hanno permesso di rintracciare il prodotto proveniente da un’azienda francese che è stato poi sequestrato.

A fare il punto è il direttore per la sicurezza alimentare del ministero della Salute, Giuseppe Ruocco, dopo che il dicastero ha annunciato il sequestro di una partita proveniente da una azienda francese. ‘‘Il 31 luglio è scattata l’allerta e la prima comunicazione alle Regioni quando ancora la notizia non era stata diffusa - spiega Ruocco - e poi sono arrivati i successivi aggiornamenti che hanno permesso il sequestro di un prodotto intermedio di lavorazione (un ovoprodotto in forma liquida) che viene utilizzato per le produzioni successive’’. Per ora, ha aggiunto Ruocco, non risultano ci siano altre partite a rischio in Italia.

‘‘Ma al di là delle segnalazioni abbiamo deciso di avviare altri controlli per essere certi che non arrivino altri prodotti, facendo i test a campione con l’aiuto della Regioni e dei carabinieri dei Nas’’ ha specificato Ruocco. Il materiale raccolto andrà al laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico di Termoli che analizzerà i campione per verificare se qualche cosa può essere sfuggito alle maglie degli controlli internazionali.

Aggiornato il 11 agosto 2017 alle ore 20:00