La Boldrini, la politica, i social network

Sarà una considerazione banale, ma il mondo dei social network ha rivoluzionato il mondo dell’informazione, ma anche gli aspetti relazionali e comportamentali degli individui. Per fare un esempio: un caso esploso in questi giorni, il presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, ha dichiarato che d’ora in avanti denuncerà tutte le persone che attraverso i social la offenderanno. Inoltre il Partito Democratico, oggi forza di governo, vuole istituire una task force per monitorare i social network al fine di individuare coloro che esprimono opinioni razziste, xenofobe, omofobe, islamofobe e così via.

Per prima cosa è necessario precisare che livelli di volgarità nella società sono sempre esistiti, comunemente li abbiamo definiti discorsi da “bar dello sport”. Di norma questi discorsi fatti dal popolo riguardano la sfera politica e sociale, come le scelte del governo e i suoi personaggi, il maschilismo strisciante di molti uomini, le barzellette “sporche”, le valutazioni su ciò che accade nel proprio quartiere o comune e, ovviamente, i commenti sulle partite di calcio.

Molti discorsi da “bar dello sport”, comunque, si basano su quello che è il tema del giorno imposto dai mass media, ma il tutto rimane confinato in una sfera privata, nel senso che questi discorsi a volte triviali tra un sorriso, un’arrabbiatura e una imprecazione, rimangono confinati nel ristretto gruppo di amici o conoscenti che si incontrano periodicamente nei luoghi di ritrovo. L’arrivo dei social ha determinato, insieme a una maggior partecipazione e informazione sui fatti e accadimenti quotidiani, il venire in superficie di uno spaccato carsico del nostro mondo, rendendo pubblico ciò che già esisteva nel privato.

Davanti allo schermo di un computer o di uno smartphone, la persona, e in particolare queste persone, credono di continuare a comunicare e manifestare il loro pensiero come se fossero nel loro “bar dello sport” o nella piazza del paese con vecchi e nuovi amici, non rendendosi conto che il luogo è pubblico e che lo scritto, a differenza delle parole, rimane. In questi anni abbiamo assistito a una politica che basa le sue scelte sui “like”, il che dimostra la pochezza dei protagonisti.

Le critiche al presidente della Camera sono dovute a questo fenomeno nuovo. Certamente ciò non giustifica la volgarità e più che mai le minacce, ma la Boldrini e la politica dovrebbero prendere atto di due aspetti: il primo è che un ruolo istituzionale dovrebbe essere super partes, certamente nel rispetto dei propri valori, ma considerando sempre la carica che si ricopre. Ad esempio possiamo prendere il presidente del Senato che, nonostante rappresenta un’area politica, svolge il suo ruolo in modo istituzionale. Qualche sostenitore malizioso della Boldrini afferma che l’accanimento nei suoi confronti dipende dal fatto che è una donna, ma anche questo è un falso perché abbiamo avuto dei presidenti della Camera, come Nilde Iotti o Irene Pivetti, sulle quali nessuno ha mai espresso forti contestazioni sociali circa il loro ruolo. Il secondo aspetto è che la politica, essendo espressione pubblica dell’agire nella società, più che censurare i social network o denunciare deve accettare le critiche, non perché sia giusto, ma perché rientra nei rischi del mestiere.

I guasti di questo sistema elettorale di nominati e il meccanismo maggioritario all’italiana, che premia le minoranze (invece di tutelarle), determina questo corto circuito rappresentativo tra i ruoli istituzionali e il sentire comune della maggioranza del Paese. Non si vuole scusare la volgarità, ma neanche addossare al popolo quelle responsabilità che sono solamente della politica. Più che censure o denunce, la politica deve cogliere l’aspetto più interessante dei social che sono le opinioni, i pareri che esprimono i cittadini (anche se il più delle volte sono giudizi senza appello), i quali manifestano il loro mondo culturale, la loro visione del mondo, con i loro valori, pregiudizi, timori e ossessioni. Dunque un universo interessante per capire il Paese con la sua pancia, i suoi malesseri e le sue passioni.

Aggiornato il 13 settembre 2017 alle ore 17:18