Due giornali ultracentenari

Nel fine settimana, “Il Gazzettino” di Venezia ha festeggiato i 130 anni di vita, rinnovandosi completamente. Tutto a colori, grafica, formato e contenuti nuovi. “Il  mercato dell’editoria vive una crisi devastante e, con la chiusura di numerose redazioni, il 65 per cento dei giornalisti è precario o disoccupato”, ha sottolineato a Chieti il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Nicola Marini. “In questo contesto, il marchio, è il valore aggiunto”, ha aggiunto il direttore del quotidiano veneto Roberto Papetti,

Lo stesso concetto era stato espresso al Parco della Versiliana dai molti ospiti accorsi alla “Festa de L’Opinione”. Nei primi giorni di settembre, alla maratona di Marina di Pietrasanta, sono stati riproposti i temi storici del quotidiano del pensiero liberale. “L’Opinione”, la testata voluta e pensata da Camillo Benso di Cavour nel 1847, ha compiuto 170 anni. Arturo Diaconale, nel 1993, l’ha trasformata in quotidiano.

Frattanto, il direttore de “La Verità” Maurizio Belpietro ha fatto il bilancio del primo anno del giornale. Un modello di giornalismo diverso, che in dodici mesi ha venduto 7,5 milioni di copie. “La prima  copia in edicola - ha detto polemicamente Belpietro - è del 20 settembre 2016, dopo la rimozione dalla guida di ‘Libero’, perché ero contrario al Referendum costituzionale”.

Il percorso di questi tre quotidiani dimostra che “i giornali non sono morti” ma hanno una loro anima, un loro pubblico, un loro progetto. Al servizio dei lettori. Quando nel 1887 Gianpietro Talamini fondò “Il Gazzettino”, in Italia c’era un fiorire di quotidiani: ben 150. La fine dell’Ottocento era caratterizzata da tensioni politiche e sindacali, si sviluppava l’industria italiana. Fondare un nuovo giornale rappresentava una scommessa. Ma a 130 anni di distanza, “Il Gazzettino” è il quotidiano più diffuso e distribuito dall’Emilia-Romagna al Veneto al Friuli.

Oggi, sotto la guida del Gruppo Caltagirone Editore, “Il Gazzettino” si rinnova, per stare al passo con i tempi, inserendosi in un mercato in continua trasformazione, con un investimento importante, nella consapevolezza che la carta stampata di qualità abbia un futuro e un suo pubblico. Per celebrare l’occasione è stato organizzato un grande evento a Palazzo Ducale, in piazza San Marco a Venezia, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del sindaco della città Luigi Brugnaro, del governatore della Regione Veneto Luca Zaia e della campionessa mondiale di nuoto Federica Pellegrini. Con le immagini, anche inedite, dell’archivio Rai, è stato mostrato un video che ripercorre la storia del giornale e del territorio. Il tema “Oltre la crisi, dialoghi al Nordest” è stato affrontato dall’ex premier Romano Prodi, dal sociologo Ilvo Diamanti, dall’albergatore Arrigo Cipriani e dal magistrato Carlo Nordio.

Il nuovo Gazzettino è stampato, sempre a Mestre, ma con una rotativa bavarese, la Kba Commander dell’azienda Koenig & Bauer, la stessa azienda che, nel 1871, consentì al “Times” di Londra di passare da 3 a 30mila copie al giorno.

La Kba è una macchina mastodontica di 50 metri per 8,5 di altezza, composta da 5 torri da 80 tonnellate l’una, in grado di stampare 80 mila copie all’ora. Per farla arrivare dalla Baviera ci sono voluti 30 Tir e, per montarla, sono occorsi lavori per circa un anno.

La nuova rotativa manda in pensione la vecchia Cerruti Flexografica (le lastre erano stampate come un timbro) che era arrivata nel 1983, per prendere il posto della precedente Man a piombo, acquistata nel 1970. Ora, la stampa diventa Offset (lastra fotografica). La Kba è completamente digitale. In caso di necessità (guasti) possono intervenire tecnici direttamente dalla Germania. Si tratta di un sistema altamente tecnologico e di qualità, che si avvale di un computer della Kodak, che stampa su alluminio le pagine preparate dai giornalisti.

Polemico sullo stato dell’editoria, Maurizio Belpietro ha inteso puntare sul “lettore insoddisfatto dall’attuale panorama dell’offerta di informazione quotidiana; dunque, compito dei dieci redattori e dei collaboratori de “La Verità” è quello di cercare notizie che non derivano dai telegiornali e dalle agenzie”.

Un richiamo alla realtà è arrivato dal Teatro Marrucino di Chieti durante la manifestazione itinerante dei cronisti di culture, storie e tradizioni diverse. “C’è - ha osservato il presidente dell’Ordine, Marini - una necessità nel mondo giornalistico: quella della formazione, completata per ora dal 50 per cento degli iscritti all’albo, al fine di acquisire i necessari 60 crediti di riqualificazione”.

Si avverte però nella categoria un senso di scoraggiamento: otto giornalisti su dieci hanno un reddito intorno ai 10mila euro l’anno, quindi sotto la soglia della povertà. Licenziamenti, prepensionamenti, esuberi sono in atto in molte aziende editoriali. Anche la Rai ha assunto cento giornalisti attraverso una severa selezione e con contratto a termine di tre anni. Dopo il triennio, si vedrà.

Aggiornato il 25 settembre 2017 alle ore 19:50