Un nonno è per sempre

“La Festa dei nonni”, celebrata in Italia e in altri Paesi il 2 ottobre, è diventata nel tempo sempre più importante. Non tanto (o perlomeno non solo) perché sia aumentato il contributo degli stessi nella vita di tutti i giorni, quanto per il ruolo fondamentale che è stato riconosciuto loro nella famiglia e nella società. A maggior ragione con la caduta di buona parte delle garanzie che il Welfare State è stato nei decenni in grado di fornire all’Europa e, soprattutto, all’Italia.

Abbiamo in più occasioni ripreso il tema dell’assistenza e delle tutele sociali venute meno con gli obblighi, talvolta infami, impostici da Bruxelles. Abbiamo esaltato il Terzo Settore, il più noto volontariato, e disprezzato la business solidarietà, le Ong a gettone, i cooperanti profumatamente pagati. In questo contesto abbiamo cercato anche di evidenziare il ruolo della famiglia, ultimo baluardo della solidarietà, dono gratuito e naturale della nostra cultura. E, all’interno di questa, non possono non spiccare i nonni: dolci, educativi, utili. Talvolta li appesantiamo di lavoro e di richieste, ma ai nonni piace così: stare con i nipotini e ritrovare così una seconda giovinezza grazie a loro. Certe altre volte siamo così ingrati che quando perdono la ragione, e la loro utilità, tendiamo a sbarazzarcene troppo in fretta, senza tanti fronzoli, anche quando un’alternativa con qualche sacrificio è a portata di mano.

“Famiglia Welfare d’Italia” era stato il titolo di una interessantissima conferenza programmatica svoltasi prima dell’estate a Todi, organizzata dal dipartimento Famiglia di Fratelli d’Italia, coordinato da Antonio Guidi e da Federico Iadicicco, e che aveva visto la leader Giorgia Meloni concludere su alcune proposte fattive per la tutela della natalità, l’aumento della qualità e della quantità dei servizi scolastici e, non in ultimo, sulla valorizzazione della figura dei nonni quale elemento portante della cultura italiana ed europea. E non è un caso che, infatti, in questi giorni in molti abbiano declinato il titolo di quell’evento in “I nonni, vero Welfare d’Italia”.

Sono il vero Welfare perché continuano a svolgere con amore e affidabilità il loro servizio, ovviamente gratuito. Resistono ai tagli, rispondono alle esigenze dei genitori quando lo Stato o le amministrazioni sono assenti. Quando negli asili nido e nelle materne tanti stranieri entrano lasciando fuori decine e decine di bambini italiani. Quando per poco l’Isee di un nucleo familiare nega l’accesso a un nido, quando una città ha un numero di nidi esiguo e quelli privati non sono sempre alla portata delle finanze di una famiglia. Sono quelli che consentono anche di salvare molti matrimoni, almeno così si dice, consentendo a tante coppie di potersi godere una domenica da soli come un tempo. Permettono ai genitori di fare viaggi di lavoro e di piacere, di fare tardi in ufficio, magari anche di fare sport e di rispondere ad incombenze, imprevisti ed altri giri improrogabili. In alcuni casi pagano gli affitti e donano addirittura le loro case pur di proteggere la famiglia dei loro figli.

Secondo le statistiche, in media, un nonno su tre si occupa dei nipoti. Sono soprattutto le donne, e in particolare nel Mezzogiorno. Hanno un ruolo educativo e, altro dato curioso, si dice che favoriscano la natalità, nel momento in cui molti genitori decidono di mettere al mondo altri figli solo perché sanno che potranno contare sulla figura dei nonni.

È una festa significativa quindi. Ancora non giustamente valorizzata ma che lo diverrà sempre più. E non solo sul piano umano, ma anche sotto il profilo politico, dovremmo sempre e sempre più ricordarcelo: di mettere al centro gli anziani ma, in particolare, la figura dei nonni ogniqualvolta ci apprestiamo ad approvare o respingere provvedimenti posti alla nostra attenzione.

Forse questo ho voluto fare anche io. Scrivere poche righe per ricordare i miei nonni che non ci sono più, inneggiando ai tanti che ci guardano da lassù, festeggiare i nonni di oggi e sperare in un domani in cui ci sia sempre una loro più sana valorizzazione. Mi sono permesso, infine, di ricordare a me stesso il ruolo svolto da ognuno di noi, quotidianamente, e del momento in cui saranno loro a chiederci una mano.

(*) Consigliere regionale del Lazio e membro dell'assemblea Nazionale di Fratelli d'Italia

Aggiornato il 04 ottobre 2017 alle ore 15:20