A 10 anni pestato dai bulli a scuola, è in ospedale

L’hanno atteso nel bagno della scuola e qui hanno fatto scattare l’agguato, colpendolo con pugni in faccia. Lui, un ragazzino asiatico di 10 anni, è rientrato in aula con il volto pesto, un occhio nero, si è sentito male e ha chiesto ai professori di chiamare i genitori, per andare a casa. È l’ultima storia di presunto bullismo - perchè denunce formali non ve ne sono - che arriva da una scuola italiana. L’episodio, sul quale ora stanno svolgendo accertamenti i carabinieri, sarebbe avvenuto in un istituto di Santa Maria di Sala (Venezia). La vittima è uno studente di prima media, i suoi presunti aguzzini dei ragazzini di terza, italiani. Quando il padre ha riportato a casa il figlio, si è preoccupato perché il ragazzo mostrava di non riprendersi, accusava dolori, giramenti di testa, conati di vomito. Così l’ha rimesso in macchina e l’ha accompagnato al pronto soccorso di Mirano (Venezia). Per maggiori controlli, il giovane è stato infine trasferito in ambulanza all’ospedale di Dolo, dove è stato trattenuto per una notte in osservazione.

La scuola ha avviato un’indagine interna. Ma il fatto che l’agguato della baby gang non sia stato denunciato formalmente dai dirigenti dell’istituto, il “Cordenons”, ha indispettito il sindaco di Santa Maria di Sala, Nicola Fragomeni: “Non bisogna avere omertà - ha detto - bisogna denunciare, perché le violenze devono essere fermate”. Esattamente lo stesso messaggio che sabato scorso, da Treviso, aveva lanciato la ministra dell’istruzione, Valeria Fedeli, incontrando Silvia, una 18enne dell’istituto enologico “Cerletti” di Conegliano, che sul giornale scolastico aveva denunciato in una lettera i bulli che l’avevano perseguitata in classe. “Sei stata bravissima - aveva detto tra l’altro Fedeli - quello che hai fatto dev’essere di esempio a tutti”. “Ci stiamo dando da fare per capire se ci sono situazioni di bullismo all’interno della scuola - ha detto oggi il sindaco Fragomeni - se questo non c’é ben venga, se c’é sarebbe giusto come educatori denunciarlo”. L’amministratore ci tiene a sottolineare come il suo Comune sia tutt’altro che distratto sul fenomeno dei bulli: “Abbiamo un piano formativo da 17mila euro - precisa Fragomeni - e in questo programma c’è un progetto preciso sul bullismo e sul cyber bullismo, perchè cerchiamo di tenere alta la guardia sui ragazzi che approfittano di quelli più deboli”.

Aggiornato il 04 ottobre 2017 alle ore 10:20