Sassi dal cavalcavia, arrestati due 17enni nel messinese

Con l’accusa di tentativo di omicidio sono stati arrestati ieri due diciassettenni dalla polizia stradale A20. Sono stati sorpresi a lanciare sassi da un cavalcavia sulla A20 Palermo-Messina, all’altezza di Milazzo nel messinese, intorno alle 03.30. I minorenni avevano già colpito un’auto in transito, raggiunta sul parabrezza da un pezzo di lastra di cemento utilizzata generalmente per la copertura dei canali di scolo delle acque piovane. Il pezzo di cemento ha frantumato il parabrezza, ammaccato il cofano e sfondato la mascherina anteriore destinata all’areazione nel paraurti, dove è rimasto in parte incastrato. I detriti prodotti dall’impatto hanno danneggiato altre vetture in transito ma, fortunatamente, nessuno ha riportato lesioni. I due diciassettenni, su disposizione dell’autorità giudiziaria, sono stati trasferiti in un centro di prima accoglienza per minori.

“Avevo pezzi di vetro fino nelle scarpe, ma almeno sono vivo”. Lo stesso giorno in cui Nilde Caldarini, detta Stella, veniva uccisa dall’infarto dovuto allo choc per un masso scagliato contro l’auto su cui viaggiava, un altro sasso ha centrato un camion sulla tangenziale di Torino. A raccontarlo al quotidiano La Stampa è lo stesso camionista che si è ritrovato il tetto in vetro della sua motrice sfondato da un sasso di oltre due chili. “Sono vivo per miracolo”, sostiene l’uomo, Arcangelo Antonacci, 48 anni. La pietra, deviata dalla tenda parasole dell’abitacolo, lo ha sfiorato e si è fermata alla destra del sedile. Il camionista ha raccontato alla polizia stradale di essere stato colpito poco prima dell’ingresso dell’Interporto Sito ed è sicuro di avere visto i presunti lanciatori scagliare la pietra dal ponte di strada del Drosso. “Erano tre, quattro ragazzi con le bici”, ha raccontato alla polizia stradale. La Procura ha aperto un fascicolo per lancio di oggetti pericolosi e danneggiamento. Il timore è che si tratti di un caso di emulazione, dopo i fatti di Milano, anche se i lanci di sassi non sono una novità nel torinese.

Aggiornato il 13 novembre 2017 alle ore 08:36