Ritorno a scuola, anzi no: sciopero l’8

giovedì 4 gennaio 2018


Proroga non preventivata per gli alunni in procinto di tornare a scuola. Lunedì 8 gennaio, data in cui suona la prima campanella del nuovo anno dopo la pausa delle festività, è, infatti, in calendario uno sciopero dei docenti della scuola primaria e dell’infanzia con una manifestazione nazionale a Roma davanti al ministero dell’Istruzione. La protesta è stata indetta dai Cobas, insieme ad altre organizzazioni di base, contro quella che è stata definita la “vergognosa” sentenza del Consiglio di Stato sui diplomati magistrali.

“Questa sentenza - ha precisato il leader dei Cobas, Piero Bernocchi - pone drammatici problemi, professionali e umani, ai diplomati magistrali. Molti di loro hanno avuto nomine annuali dalle Gae (graduatorie a esaurimento), in diversi sono già stati immessi in ruolo, e ora, oltre alla perdita del posto, rischiano di ritrovarsi improvvisamente reinseriti in seconda fascia o, secondo un’interpretazione ancora più penalizzante della sentenza, addirittura in terza fascia”.

Per oggi è stato fissato un incontro al ministero dell’Istruzione per trovare una quadra. Le organizzazioni sindacali rappresentative “non dovranno accontentarsi - esorta Marcello Pacifico, presidente dell’Anief - di una possibile fase transitoria da introdurre anche per il personale dell’infanzia e della primaria: sarebbe comunque un’ingiustizia, perché l’unica strada percorribile è che tutti i diplomati magistrale iscritti con riserva nelle Gae (graduatorie a esaurimento) siano confermati nei ruoli, subito, a tempo indeterminato e determinato, anche attraverso la riapertura delle Gae per tutto il personale in possesso di abilitazione”.

La vicenda è difficile. Dopo il pacchetto di assunzioni per l’anno scolastico 2017-18, nelle graduatorie a esaurimento di infanzia e primaria risultano iscritti con riserva circa 43.600 docenti. Quando arriverà la sentenza di merito torneranno, se sarà loro sfavorevole (ed è probabile che lo sia visto che il Cds riconosce che il titolo di diploma magistrale è abilitante, ma non dice che debba garantire l’accesso diretto alle graduatorie a esaurimento, che costituiscono corsia preferenziale per l’assunzione) nelle graduatorie di istituto. Non saranno licenziati perché già ora, dalle Gae - spiegano addetti ai lavori - finché non vengono assunti fanno i supplenti. Chi rischia davvero il posto però sono i circa 5mila già assunti, una parte dei quali, tuttavia, ha avuto sentenze, positive, passate in giudicato. Quindi non tutti dovranno andare via ma solo quelli le cui sentenze di merito saranno negative.


di Massimo Ascolto