Il Papa incoraggia i lavoratori dell’Ideal Standard

Il Papa incoraggia i lavoratori dell’Ideal Standard. “Saluto − ha detto Francesco − gli operai del complesso industriale di Roccasecca”. Il pontefice, dopo l’udienza generale, si è rivolto ai lavoratori che vivono una fase di difficoltà aziendale. Sono arrivati in cento a San Pietro. All’Ideal Standard, storica azienda di ceramica, è in corso una difficile vertenza. È in gioco la sopravvivenza dello stabilimento di Roccasecca, in provincia di Frosinone, dove risultano occupati circa 320 lavoratori diretti, oltre ai 150 nell’indotto.

Il Papa ha detto di “non spegnere mai la speranza e riaffermare la propria dignità di persone”. L’Osservatore Romano ha raccolto le voci dei lavoratori. “Per noi – dicono alcuni di loro – l’incontro in piazza San Pietro è un atto decisivo in questi giorni cruciali di trattative per il nostro futuro. La nostra azienda è a rischio chiusura, pur avendo i conti in attivo e una specializzazione artigianale unica”.

I lavoratori ritengono “ancora più amara e inaccettabile l’improvvisa decisione della società multinazionale di trasferirsi in luoghi dove la manodopera è a bassissimo costo”.

Monsignor Giandomenico Valente, vicario episcopale e parroco a Roccasecca, parlando al quotidiano della Santa Sede, sostiene che la diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo “è sempre stata vicinissima ai lavoratori della Ideal Standard fin dal primo momento, scendendo anche per strada accanto a loro nelle manifestazioni pubbliche e cercando di dare loro voce nei rapporti con le istituzioni governative e regionali”.

Valente ricorda che “sono stati proprio i lavoratori a chiedere insistentemente di incontrare il Papa, conoscendo la sua sensibilità”. E Francesco li ha incoraggiati a non rassegnarsi.

“Il nostro stipendio – dicono i lavoratori – è di 1300 euro e ci siamo anche tolti dalle tasche 80 euro al mese per contribuire al rilancio dell’azienda. Ma ora abbiamo davanti un futuro incerto: con un’età compresa tra i 50 e i 55 anni non troveremmo mai un’altra occupazione. E, oltretutto, le nostre famiglie sono tutte monoreddito, con grandi difficoltà ad arrivare a fine mese”.

Aggiornato il 12 marzo 2018 alle ore 10:38