Papa Francesco e il nuovo umanesimo economico

Il Papa si scaglia contro la piaga dell’usura e invoca l’avvento di un nuovo umanesimo economico. Francesco ha pronunciato l’accorato monito rivolgendosi ai membri della Consulta nazionale antiusura, ricevuti in udienza.

“L’usura – secondo il pontefice – umilia e uccide. L’usura è un male antico e purtroppo ancora sommerso che, come un serpente, strangola le vittime. È un peccato grave, uccide la vita, calpesta la dignità delle persone, è veicolo di corruzione e ostacola il bene comune. Essa indebolisce anche le fondamenta sociali ed economiche di un Paese”.

Il Papa attribuisce un significato politico al concetto di usura. “Alla base delle crisi economiche e finanziarie – sostiene Jorge Bergoglio – c’è sempre una concezione di vita che pone al primo posto il profitto e non la persona. La dignità umana, l’etica, la solidarietà e il bene comune dovrebbero essere sempre al centro delle politiche economiche attuate dalle pubbliche istituzioni e da esse ci si attende che disincentivino, con misure adeguate, strumenti che, direttamente o indirettamente, sono causa di usura, come ad esempio il gioco d’azzardo”.

Secondo Francesco, è arrivato il tempo “per un nuovo umanesimo economico che metta fine all’economia dell’esclusione e dell’iniquità, all’economia che uccide, a sistemi economici in cui uomini e donne non sono più persone, ma sono ridotte a strumenti di una logica dello scarto che genera profondi squilibri’.

Per il Papa, “bisogna prevenire l’usura, sottraendo le persone alla patologia del debito fatto per la sussistenza o per salvare l’azienda. E si può prevenirla educando ad uno stile di vita sobrio, che sappia distinguere tra ciò che è superfluo e ciò che è necessario e che responsabilizzi a non contrarre debiti per procurarsi cose alle quali si potrebbe rinunciare”.

Aggiornato il 27 marzo 2018 alle ore 08:42