La Boldrini ci spieghi i riti Voodoo su ignari italiani

martedì 13 febbraio 2018


Una storia piuttosto insolita quella del cardiofagismo. Nella letteratura europea non avevamo notizia di tale pratica da almeno ottocento anni. Mangiare il cuore umano era tema medievale, che affonda le radici nel mito ovidiano ed agreste di Zagreo: il fanciullo frutto del tradimento di Zeus che, con crudeltà pagana, comanda ai titani d’ucciderlo e mangiarne il cuore. Una leggenda, forse realtà in epoche davvero remote: si narra che forse gli ultimi cardiofagi europei albergassero nella Creta preminoica, quando la scrittura lineare non aveva ancora avuto forma, ed il ricordo è così lontano da non svelarci se mito e leggenda abbiano mai poggiato fondamenta su fatti veramente accaduti. Certo obietterete che, una leggenda camorristica dei giorni nostri vuole che Pasquale Barra, per supremo spregio nei confronti del boss Francis Turatello, gli abbia mangiato il cuore dopo averlo ucciso in carcere. Ma ritualità lontane, tornate violentemente alla ribalta con l’omicidio di Pamela, la ragazza uccisa a Macerata da un gruppo di spacciatori nigeriani.

Squartare e mangiare il cuore d’una persona di diversa tribù, nelle società tribali avviene per acquistare forza e coraggio ma anche per placare lo spirito del morto, scongiurando la possibile vendetta. Ritualità magiche e sacrali lontane anni luce dalla nostra Italietta buonista. Eravamo già sconvolti quando tre anni fa compariva su internet il video del jihadista di Al Nusra che, strappato il cuore ad un soldato siriano, lo addentava e diceva “questa è una vendetta contro Bashar al Assad”. E non possiamo dimenticare gli jihadisti che dicevano “giuro su Dio che mangeremo i vostri cuori e i vostri fegati”.

A questi spettacoli orripilanti preferiamo il garbo della vendetta cavalleresca: succede nel Decameron, dove Boccaccio immagina messer Rossiglione che “dà a mangiare alla moglie sua il cuore di messer Guardastagno ucciso da lui e amato da lei”. Nella Vita Nuova tocca a Dante rovesciarne il simbolo, trasformandolo nell'offerta del proprio amore e della propria interiorità: nel sogno, Beatrice mangia il cuore palpitante del poeta vivo e innamorato

Lungi da noi credere che il nigeriano Asiruwa Aigbedo e la sua convivente Sylvia Aghimen (fermati da agenti della squadra mobile di Catania) abbiano fatto riti Voodoo ispirati da Dante e Boccaccio: soprattutto non hanno nulla di mitologico e letterario le loro minacce di mangiare il cuore alle prostitute nigeriane che si sarebbero ribellate.

Tribalità e ritualità ricorrono invece nell’omicidio consumato da un ospite del Cara di Mineo: livoriano di 18 anni fermato dalla polizia di Stato per l'omicidio dei coniugi di Palagonia si chiama Mamadou Kamara, era arrivato a Catania con uno sbarco nel 2015. Aveva chiesto di essere dichiarato profugo, per questo era ospite del Cara di Mineo. Aveva indossato i vestiti di Vincenzo Solano dopo averlo ucciso, erano macchiati di sangue ma questo rientra nel rito di “vestire i panni del nemico”. Il riconoscimento degli indumenti è stato fatto dalle figlie delle vittime (Vincenzo Solano, 68 anni, e sua moglie Mercedes di 70 anni). Vincenzo aveva diverse ferite da colpi contundenti alla testa e un taglio alla gola, mentre lei è stata gettata dal balcone dopo essere stata violentata (la donna del “nemico” è stata trovata nuda dagli inquirenti). Vincenzo e Mercedes erano stati sorpresi nella notte da Mamadou Kamara che, per sua stessa ammissione, voleva combattere con Vincenzo… e tutto è finito in tragedia. “Il procuratore di Caltagirone era palesemente provato”, ci racconta Gianni Ciotti, poliziotto che operò l’arresto di Mamadou.

Di Pamela Mastropietro sono spariti cuore e viscere: il primo verrebbe inghiottito nei rituali tribali nigeriani, le viscere invece verrebbero usate per vedere cosa potrebbe serbare il futuro. Alcuni episodi ci narrano anche della mafia nigeriana, del rito in cui il boss africano addenta il cuore della vittima, soprattutto gli adepti pagherebbero per mangiare il cuore morso dal capo mafia.

Sembra un film, oltre che letteratura, ci rammenta Falling Angel di William Hjortsberg… più noto come pellicola che come libro: è “Ascensore per l’Inferno” (Angel Heart), che vede Lucifero all’inseguimento del cardiofago Johnny Favorite. Anche quest’ultimo è un racconto Voodoo. Ma qualcuno ci dovrà finalmente spiegare come questi riti siano usciti dai libri ed abbiano invaso, nel più macabro dei modi, la nostra miseranda cronaca.


di Ruggiero Capone