Migranti: tensioni tra Ong e Guardia costiera libica

È di nuovo alta tensione tra navi umanitarie e guardia  costiera libica nel Mediterraneo. Tra sabato e domenica due gli episodi che hanno coinvolto la Astral della Proactiva Open Arms e la Aquarius di Sos Méditerranée mentre erano impegnate a soccorrere migranti in difficoltà.

A bordo della Astral - che sostituisce la nave della ong spagnola prima sequestrata dalla procura di Catania e poi “liberata” dal gip di Ragusa - è imbarcato Riccardo Magi, deputato di +Europa e segretario di Radicali Italiani. È proprio lui a far sapere che sabato una motovedetta libica “si è avvicinata all’Astral, ci hanno chiesto se avessimo migranti a bordo e quando abbiamo risposto di no ci hanno intimato di andarcene via dicendo: ‘questo è un lavoro che dobbiamo fare noi’. I libici agiscono come pirati in acque internazionali, pretendendo che sia riconosciuta loro una autorità. Agiscono fuori dal diritto e lo fanno con mezzi forniti dal governo italiano”.

Ieri la nave di Open Arms ha salvato 105 persone, tra cui donne e bambini, a bordo di un gommone sgonfio. È stato il Centro di coordinamento marittimo della Guardia costiera di Roma, informa Magi, ad invitare alle 5 di questa mattina tutte le navi in zona a soccorrere un’imbarcazione in difficoltà. Subito dopo il Centro ha comunicato che la Guardia costiera libica aveva assunto il controllo dell’operazione. “Oggi (ieri, ndr) - spiega - dopo la segnalazione, abbiamo chiamato più volte la Guardia costiera libica, ma non abbiamo ricevuto risposta. Quindi abbiamo avvisato il Centro di Roma che ci saremmo recati sul posto per verificare la situazione, visto che dalle informazioni in nostro possesso, il gommone con i migranti era senza motore e si stava sgonfiando. Solo al termine dell’intervento la Guardia costiera libica ci ha contattato per sapere come fosse andata l’operazione”.

Altro caso è stato segnalato ieri da Sos Méditerranée, presente nel Canale di Sicilia con la nave Aquarius. L’imbarcazione umanitaria, fa sapere la ong, “ha assistito all’intercettazione di un gommone da parte della Guardia costiera libica al largo di Tripoli. Malgrado più persone fossero in acqua le nostre offerte di assistenza sono state ripetutamente ignorate. Ci è stato ordinato invece di allontanarci”.

Analoga testimonianza arrivata dall’altra ong presente nel Mediterraneo, Sea Watch, che sabato scorso ha salvato 37 migranti in difficoltà a 15 miglia dalle coste libiche. La ong ha parlato di “giornata caotica”, “con due gommoni ritirati illegalmente dalla cosiddetta Guardia costiera libica. Ai soccorritori civili è stato detto di andarsene. Noi chiediamo il diritto di salvare vite”.

Aggiornato il 07 maggio 2018 alle ore 17:52