Il professor Masetti racconta “Race for the cure” nella lotta al tumore

martedì 22 maggio 2018


Riccardo Masetti dirige l’unità operativa di chirurgia del seno presso la fondazione Policlinico Universitario Gemelli. Lo abbiamo intervistato lo scorso fine settimana, durante l’evento dedicato alle “donne in rosa”. Ovvero donne che stanno affrontando (o hanno sconfitto) il tumore del seno e che hanno partecipato alla “Race for the Cure” indossando una speciale maglietta rosa.

Qual è l’obiettivo di questo evento ispirato tra l’altro dalla sua filosofia di lotta al male? 
“Race for the cure” si pone l’obiettivo di proteggere la salute delle donne attraverso i controlli, la prevenzione, lo sport ed un corretto stile di vita. Improntato su una dieta sana ed equilibrata, una migliore qualità di vita con minore stress, cercando di incoraggiarle anche nella denegata ipotesi di tumore al seno e aiutandole a comprendere che non sono sole. La manifestazione vuole affrontare con gioia ed in maniera più leggera un tema davvero serio.

Cos’è l’unità operativa del reparto di chirurgia senologica del Policlinico Gemelli?
È un polo senologico che vuole offrire a pazienti di qualsiasi regione la possibilità di trovare un percorso di diagnosi e cura all’avanguardia. Soprattutto un centro attento non solo a curare bene le malattie, ma anche a curare bene le persone malate. Offrendo loro, oltre alle tradizionali terapie oncologiche, anche le risorse terapeutiche in più. Tali da garantire un pieno ritorno ad un benessere psicofisico, e dopo il tormentato incontro con la malattia tumorale.

Professore quanto è importante a livello umano il dialogo con le pazienti?
In quarant’anni di medicina ho imparato che, è proprio l’attenzione al malato a fare tanto. Anche solo ascoltare, parlare in modo chiaro, fare arrivare un messaggio di vicinanza e speranza. Anche nelle situazioni più difficili la parola è una medicina potentissima, forse più forte di tanti farmaci, di tante risorse terapeutiche che abbiamo oggi.

Quali sono stati i servizi offerti da “Race For The Cure” nel corso di queste quattro giornate?
Insieme alla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, alla Regione Lazio, alla fondazione JOHNSON e JOHNSON, e a tanti Ospedali e medici delle strutture sanitarie della Regione, abbiamo offerto al Circo Massimo, e a tutte le donne che sono volute intervenire, la possibilità di fare delle consulenze gratuite e all’occorrenza la possibilità di fare prevenzione, e non solo per i problemi al seno, ma anche per altre problematiche di salute. Poi ci sono state tante iniziative tese a promuovere l’attività fisica, la sana alimentazione, lo sport, il benessere psicologico e la qualità di vita. Proprio per incoraggiare le persone a prendersi cura del primo valore, quello della propria salute.

Quali saranno i servizi offerti dal nuovo centro? 
I servizi offerti dal nuovo Centro saranno tutti quelli che servono per la cura del tumore al seno. Oltre a quelli necessari per la prevenzione, la cura, la diagnostica. Abbiamo aggiunto anche un servizio di terapie complementari. Tutte quelle terapie che in aggiunta, non in alternativa alle terapie ufficiali dell’oncologia, aiutano le donne ad attraversare l’esperienza con la malattia in maniera più agevole.

Destinazione dei fondi?
Con i fondi raccolti dalla “Race for the Cure 2018”, la Komen Italia darà avvio a nuovi progetti di educazione, prevenzione e cura del tumore del seno, che si andranno ad aggiungere ai centinaia di progetti  già realizzati grazie alle precedenti edizioni di Roma, Bari e Bologna. A tale progetto ha inteso aderire anche l’Associazione Animec (Associazione Nazionale Medicina e Consumo) già coordinatrice dello sportello Sanifam, prima a Roma Capitale e poi presso l’Ordine degli Avvocati di Roma, offrendo tutto il contributo e divulgando le finalità di “Race for The Cure” ai propri iscritti. Insomma, aumento il consenso verso cura e prevenzione.

 


di Deborah Impieri