Paura in Olanda, attacco con furgone a sede De Telegraaf

Ancora un attacco con un furgone nel cuore dell’Europa. Ancora un attacco contro i media. Tanta paura questa mattina ad Amsterdam dopo che un furgone è stato lanciato contro la sede che ospita il quotidiano nazionale De Telegraaf, fortunatamente senza causare vittime o feriti, ma solo un incendio, poi domato. Un “atto deliberato” secondo la polizia che sta indagando a tutto campo e sul quale al momento non ci sarebbero indicazioni che si tratti di estremismo.

L’Unione europea ha espresso parole di condanna, ribadendo il suo sostegno al lavoro dei giornalisti, mentre il premier olandese Mark Rutte ha parlato di uno “schiaffo alla democrazia e alla libertà di stampa”. Secondo il premier “ci sono ancora delle zone d’ombra” ma si rimane “vigili e la polizia sta facendo di tutto per fermare gli autori”, ha proseguito Rutte su Twitter. Erano da poco passate le 4 del mattino, quando un furgone, con a bordo un uomo si è diretto contro il portone dell’edificio scatenando il putiferio. Le fotografie e poi le immagini diffuse dal sito del quotidiano hanno mostrato la dinamica dell’assalto. L’impatto contro il portone di ingresso, la fuga dell’autista e poi l’esplosione del veicolo. “Tutto lascia pensare che si sia trattato di un attentato, non ci lasceremo intimidire”, è stato il primo commento a caldo del capo redattore del quotidiano Paul Jansen, ricordando che in passato il giornale aveva già ricevuto delle minacce. Un portavoce della polizia ha confermato che “si sospetta un atto volontario”.

Ma stando a quanto scrivono i media internazionali l’episodio non sembrerebbe essere riconducibile ad attività estremiste o al terrorismo. Il quotidiano è infatti conosciuto per le sue indagini di cronaca investigativa e sul crimine organizzato. “È chiaro che non abbiamo molti amici - ha chiosato Jansen - Non è un segreto che i nostri reporter in passato abbiano ricevuto minacce”.

E montano le polemiche sulla sicurezza. Il giornale sta anche valutando l’efficacia o meno delle misure supplementari adottate all’indomani dell’assalto contro il settimanale satirico francese Charlie Hebdo nel 2015. “Dobbiamo capire cosa non ha funzionato”, ha aggiunto il capo redattore. La tensione ad Amsterdam resta alta. Secondo la stampa locale circa una settimana fa un altro edificio che ospita diversi media, anche internazionali, era stato oggetto di un altro attacco. In quella occasione un uomo era stato arrestato.

Aggiornato il 27 giugno 2018 alle ore 11:08