Pedofilia, Viganò non agisce “per vendetta, ma verità”

giovedì 30 agosto 2018


L’ex Nunzio negli Stati Uniti Carlo Maria Viganò è il grande accusatore di Papa Francesco. Sostiene che Bergoglio abbia preso in ritardo provvedimenti nei confronti del cardinale Theodore McCarrick, già arcivescovo di Washington, abusatore comprovato. Per queste ragioni, Viganò ha chiesto le dimissioni del Papa. Eppure, a suo dire, non è il “corvo” di cui si parla sui media internazionali. Non agisce per vendetta: “Voglio solo che la verità emerga”, sostiene. L’arcivescovo, nonostante si trovi al centro di una polemica “storica”, “grazie a Dio”, sta molto bene.  “Serenità e pace di coscienza – dichiara – sono il premio della verità. La luce vince sempre sulle tenebre, non può essere soppressa, specialmente per chi ha fede. Perciò ho molta fiducia e speranza per la Chiesa”.

A proposito delle polemiche sul memoriale, Viganò ritiene che i punti di vista siano contrapposti. “C’è chi – sottolinea – non sa più dove attingere il veleno per distruggere la mia credibilità. Qualcuno ha persino scritto che sono stato ricoverato due volte con trattamento sanitario obbligatorio (Tso) per uso di droga. C’è chi si immagina cospirazioni, complotti politici, trame di ogni genere. La verità è che la mia testimonianza rappresenta un barlume di speranza nuova per la Chiesa”. Viganò assicura di non essere mosso da rancore.

“Forse – rimarca – perché sono ingenuo e portato a pensare sempre il bene per le persone, ma soprattutto riconosco che è un dono che mi ha fatto il Signore, non ho mai avuto sentimenti di vendetta o di rancore in tutti questi anni in cui sono stato messo alla prova da tante calunnie e falsità sul mio conto. Come ho scritto all’inizio della mia testimonianza, avevo sempre creduto che la gerarchia della Chiesa avrebbe trovato in se stessa le risorse per sanare tanta corruzione. Lo scrissi anche nella mia lettera ai tre cardinali incaricati da Papa Benedetto di indagare sul caso “Vatileaks”, lettera che accompagnava il rapporto che consegnai loro: “‘Molti di voi – scrissi – sapevate, ma avete taciuto. Almeno ora che avete avuto questo incarico da Benedetto abbiate il coraggio di riportare con fedeltà quanto vi è stato rivelato di tante situazioni di corruzione’”.


di Redazione