Crollo ponte: Anci e Upi al lavoro su opere a rischio

lunedì 3 settembre 2018


Provveditorati regionali, Province e Comuni al lavoro dopo il tragico crollo del Ponte Morandi, a Genova, per un monitoraggio dello stato di manutenzione delle opere a rischio.

Gli enti locali stanno raccogliendo i dati - in alcuni casi, come è avvenuto in Lombardia, con una sinergia di lavoro tra Anci e Upi Lombardia - dopo una missiva arrivata nelle scorse settimane dal ministero delle Infrastrutture dove si chiede di comunicare gli interventi necessari a rimuovere le condizioni di rischio riscontrate nelle infrastrutture di competenza, allegando perizie e documentazione e indicando priorità e la stima indicativa dei costi. In una lettera ai presidenti e a direttori regionali delle Province, il presidente dell’Upi Achille Variati chiede di riportare per le opere già sottoposte a monitoraggio o su cui siano stati avviati o programmati interventi, la relazione tecnica, lo stato della progettazione e il piano finanziario; per tutte le altre opere infrastrutturali in gestione, un censimento puntuale di quelle che necessitano monitoraggio, con la stima media dei costi necessari per realizzare le indagini tecnico-diagnostiche. Queste schede dovranno essere inviate entro oggi alla segreteria dell’Upi “così da potere comporre il quadro nazionale che presenteremo al ministero delle Infrastrutture - spiega Variati nella missiva - il prossimo 4 settembre, in un incontro in programma con il Sottosegretario Armando Siri”.

Il presidente dell’Upi spiega infine che i dati raccolti saranno parte essenziale della documentazione che le Province presenteranno nell’ambito delle richieste per la Legge di Bilancio 2019, con le indicazioni puntuali Provincia per Provincia. “Siamo pienamente consapevoli della condizione in cui si trovano gli uffici delle Province, e di quale sforzo si stia richiedendo alle strutture, tuttavia converrete con me che non rispondere in un tale frangente e con la manovra di bilancio in via di definizione, potrebbe essere un formidabile alibi per non dare seguito alle nostre richieste rispetto alla necessità di risorse di parte corrente per la manutenzione ordinaria della rete viaria di competenza”, conclude Variati.


di Redazione