Giù frammenti da “Passetto” Borgo, nuovo crollo a Roma

martedì 4 settembre 2018


I frammenti che si staccano dalle mura antiche finendo sul marciapiede, a due passi dalla basilica di San Pietro. A pochi giorni dal crollo nella chiesa di San Giuseppe dei Falegnami ai Fori e dal distacco di alcuni massi dalla parete della Rupe Tarpea, alle spalle del Campidoglio, anche lo storico “Passetto” di Borgo perde pezzi.

Poco prima delle 8,30 c’è stato un distacco di alcuni frammenti dal passaggio sopraelevato che collega Castel Sant’Angelo al Vaticano. I pezzi in tufo sono caduti a Borgo Sant’Angelo all’altezza del palazzo della Rai. Sul posto polizia locale e vigili del fuoco che hanno disposto un transennamento dell’area interessata. I pompieri hanno rimosso alcune parti in “imminente pericolo di caduta” e a scopo precauzionale hanno interdetto al passaggio pedonale il tratto sottostante.

Lungo 800 metri il “Passetto” fu fatto costruire nel 1277 da Niccolò III in un tratto delle Mura Vaticane durante alcuni lavori di restauro. Scopo di quel passaggio pedonale sopraelevato era di permettere al Papa di rifugiarsi dentro al Castello in caso di pericolo e allo stesso tempo avere un bastione che permettesse un miglior controllo del Rione. E il cedimento di stamattina è il terzo in sei giorni che si conta nel centro storico della Capitale.

Nel primo pomeriggio di giovedì, nella chiesa di San Giuseppe dei Falegnami è venuto giù gran parte del tetto. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito perché la chiesa era vuota, ma si è trattato di una tragedia sfiorata visto che sabato erano in programma matrimoni. Ancora da chiarire le cause del crollo. Dall’analisi dei materiali venuti giù si potrà capire se c’era un eventuale “ammaloramento” di alcune parti, come le travi. Tra le ipotesi che ci sia stato un cedimento strutturale di una delle capriate in legno del tetto. Da stabilire, però, cosa lo abbia provocato.

La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per disastro colposo. Dopo il crollo i vigili del fuoco hanno lavorato senza sosta, sia per mettere in sicurezza le parti pericolanti, sia per portare in salvo le opere più importanti e costruire una copertura provvisoria che possa proteggere la chiesa in caso in caso di maltempo. E a sole ventiquattro ore di distanza dal quel crollo, esattamente dall’altro lato del Campidoglio, c’è stata una piccola frana. Venerdì alcuni massi si sono staccati dalla Rupe Tarpea dietro ad un gabbiotto dei vigili, a due passi dal Foro Romano.


di Redazione