Molestie, il ceo della Cbs costretto a dimettersi

Les Moonves si è dimesso. Il potente 68enne numero uno della Cbs è stato costretto a lasciare, letteralmente travolto dallo scandalo sulle molestie sessuali. Quindici anni in cima alla tivù. Ma la sua uscita di scena arriva dopo la pubblicazione di un articolo sul “New Yorker”, in cui sei donne denunciano di essere state vittime di Moonves. Tra le accusatrici figurano l’attrice e scrittrice Illeana Douglas, ex di Martin Scorsese, la sceneggiatrice Janet Jones e la produttrice Christine Peters. Ma sono almeno una decina le donne che puntano l’indice contro l’ormai ex ceo della Cbs. Denunciano di essere state aggredite sessualmente dal top manager. Non solo. Moonves avrebbe messo in atto delle rappresaglie sulle loro carriere in caso di avance non accettate. L’uomo, attraverso una nota, ammette di avere assunto “comportamenti inopportuni in passato”, ma nega intimidazioni o ritorsioni. In ogni caso, per Moonves si sarebbe trattato sempre “di rapporti consensuali”.

Secondo il giornalista Ronan Farrow, autore dell’articolo del “New Yorker”, colui il quale ha rivelato lo scandalo del produttore hollywoodiano Harvey Weinstein, almeno trenta persone hanno confermato che Moonves aveva creato “un ambiente di lavoro tossico”. Dunque, il movimento #MeToo fa cadere un’altra “testa” pesante dello show business statunitense. La Cbs Corporation ha deciso di donare venti milioni di dollari alle organizzazioni che sostengono l’uguaglianza delle donne sul posto di lavoro. La donazione sarà decurtata dalla liquidazione di Moonves.

Aggiornato il 10 settembre 2018 alle ore 12:23