Panorama della Verità

Lo storico settimanale Panorama dopo oltre 50 anni di vita esce dal perimetro della Mondadori. Lo compra “La Verità”: il quotidiano fondato da Maurizio Belpietro che è stato direttore del newsmagazine dal 2007 al 2009, ha inviato alla casa editrice di Segrate un’offerta irrevocabile di acquisto, che il Cda della Mondadori ha analizzato dando mandato al management di definire l’accordo.

“La Verità”, del quale lo stesso Belpietro detiene la quota azionaria maggiore, rileverà l’intero ramo d’azienda del settimanale e sta concludendo quanto non è riuscito alla famiglia Angelucci, proprietaria di “Libero” e “Il Tempo”, che nei mesi scorsi aveva trattato con Segrate. Panorama fu fondato per iniziativa di Arnoldo Mondadori con direttore Nantas Salvalaggio ed era inizialmente un mensile. Nel 1965 la case editrice di Segrate chiamò alla direzione Lamberto Sechi, che poi lo trasformò in settimanale, anche guardando a Der Spiegel, L’Express e Time, con formato ‘tabloid’. Mondadori, che a metà giugno ha firmato un accordo con i giornalisti per ridurre i costi dei periodici e ritirare la vendita di TuStyle e Confidenze, sta guardando anche alla possibile cessione dei periodici in Francia, per ora con un interesse ufficiale solo da Reworld Media.

“Potremmo prendere in considerazione offerte” in Francia “solo se in linea con il valore di mercato di questo asset, che ha un’elevata redditività: non abbiamo fretta e non intendiamo vendere a saldo”, ha specificato recentemente l’amministratore delegato di Segrate, Ernesto Mauri. Ma non è un mistero che, pur puntando su testate storiche come “Grazia” della quale ha recentemente festeggiato gli 80 anni, Mondadori non abbia più nei periodici la sua principale fonte di redditività, mentre i libri vanno molto bene.

Per la casa editrice presieduta da Marina Berlusconi l’operazione Panorama è coerente con la strategia più volte annunciata di riposizionamento strategico del core business, che prevede la focalizzazione del portafoglio magazine sui brand più redditizi e il consolidamento nel mercato dei libri. Nel 2015 i ricavi dell’area libri e retail erano infatti il 44% del fatturato totale mentre in seguito all’acquisizione di Rizzoli nel 2017 sono saliti al 55%. E oggi il 70% circa della redditività del gruppo deriva proprio dai libri.

Aggiornato il 27 settembre 2018 alle ore 10:08