Maturità, Serianni: “Sarà più utile e razionale”

“Le due novità che abbiamo introdotto nella prima prova scritta non sono radicali ma nascono per rendere più razionale e utile questa prova che serve meglio a verificare la maturità e la capacità argomentativa degli studenti”.

Parola di Luca Serianni, linguista che ha guidato la commissione del Miur per la preparazione delle nuove tracce di italiano. “Si tratta di novità che nascono dal gruppo di coordinamento nominato dalla ministra Fedeli nel 2017 e che ha finito da poco il proprio compito. La commissione doveva infatti formulare una riforma della tipologia dell’esame scritto per la terza media e la maturità. Per la terza media il nuovo esame ha già visto la luce nel giugno scorso. Il nuovo titolare del Miur, Marco Bussetti, ha accettato la proposta avanzata anche per la maturità dal gruppo di lavoro guidato dal professor Serianni. Il docente spiega che la tipologia A della prima prova, sull’analisi del testo, continuerà a far parte della Maturità 2019: l’unica novità riguarda il numero, perché anziché un solo brano ce ne saranno due, di altrettanti autori, tra cui scegliere con autori a partire dall’Unità d’Italia, in prosa o in poesia. Sparisce poi il saggio breve: al suo posto ecco arrivare una nuova tipologia: il testo argomentativo, che comprenderà tre tracce. I ragazzi, partendo da un unico testo per ogni traccia fornito dal Miur (e non più da 3-4 come è stato fino allo scorso anno per il saggio breve) dovranno esprimere una tesi e da questa portare avanti un’argomentazione personale. Per la terza tipologia si parte da un argomento di attualità e si invita a are riflessioni in forma argomentata: non un discorso a ruota libera. Si richiede anche la divisione del testo in paragrafi ciascuno dei quali deve avere un titolo, per far sì che il discorso abbia una sequenza.

Il professor Serianni dà una valutazione ovviamente positiva per la parte delle prove scritte sulla quale ha lavorato in questa riforma della maturità, “per quanto riguarda il resto staremo a vedere: l’esame di maturità è qualcosa che si deve aggiustare sulla base dell’esperienza, non ci sono riforme definitive, sono riforme che in corso d’opera. L’obiettivo era verificare meglio la capacità dei giovani di comprendere ed argomentare”: per il professore almeno questo è raggiunto. Per quanto riguarda il cosiddetto quizzone, che sparisce, “aveva suscitato giudizi diversi: da un lato verificava conoscenze in più materie, ed era positivo, ma poteva andare incontro a oscillazioni, cambiando da istituto ad istituto. Le prove Invalsi per il docente “sono molto importanti ma si può considerarle non vincolanti per il superamento dell’esame di Stato”. Infine, sull’alternanza, “mi risulta che ci sono esiti molto diversi a seconda delle varie scuole: c’è un massimo di utilità negli istituti tecnici ed una più dubbia nei licei”.

Aggiornato il 05 ottobre 2018 alle ore 12:27