Studentesse Usa violentate a Firenze, carabiniere condannato

giovedì 11 ottobre 2018


Condannato a 4 anni e 8 mesi il carabiniere accusato di aver abusato di una studentessa americana. La pena all’ex appuntato dei carabinieri 48enne Marco Camuffo è stata inflitta in abbreviato dal giudice del tribunale di Firenze, Fabio Frangini, al termine dell’udienza preliminare che si è svolta oggi. Il pubblico ministero Ornella Galeotti aveva chiesto 5 anni e 8 mesi. Camuffo è accusato di violenza sessuale aggravata per aver violentato una studentessa americana 21enne. Il collega di pattuglia, il 33enne Pietro Costa, è stato rinviato a giudizio con le medesime accuse nei confronti di un’altra giovane americana. Il suo processo avrà inizio il 10 maggio 2019.

I fatti si riferiscono alla notte fra il 6 e il 7 settembre di un anno fa. I due carabinieri erano stati inviati alla discoteca “Flo”, al piazzale Michelangelo, per sedare un litigio. In quel contesto avevano incontrato le due ragazze, arrivate da poco in Italia per un corso di studi. I carabinieri si erano offerti di accompagnarle a casa sull’auto di servizio. Al portone, invece di salutarle, erano entrati con loro e ciascuno dei due si era appartato con una delle ragazze. In realtà, pochi minuti dopo essere entrate in casa le due studentesse chiamarono la loro tutor denunciando di essere state violentate. Il 12 maggio scorso i due carabinieri sono stati destituiti dall’Arma.

Cristina Menichetti e Filippo Viggiano, legali di Marco Camuffo, avevano chiesto il rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena. L’udienza davanti al giudice Fabio Frangini, iniziata questa mattina, aveva visto gli interventi delle parti civili e delle difese. Camuffo, presente in aula, ha fatto una dichiarazione spontanea. Ha dichiarato che non era stata sua la decisione di accompagnare a casa con l’auto di servizio le due studentesse, ma di Costa. Camuffo ha aggiunto che la ragazza non si era opposta al suo approccio sessuale. La ragazza, invece, ha detto dal primo momento che era spaventata perché l’uomo aveva la pistola.


di Redazione