Quattro ore di violenza nel carcere di Sanremo

La sera del 14 ottobre al penitenziario Valle Armea di Sanremo ci sono state quattro ore di caos totale: un gruppo di detenuti ha lanciato fuori dalle celle lenzuola, schermi televisivi, vari suppellettili ed incendiato il materiale utilizzato. Due agenti sono rimasti feriti. Cosa sia veramente successo, però, non risulta semplice da capire.

Il sindacato Uilpa - Polizia penitenziaria ha quantificato a 46 il numero di persone coinvolte. Per il sindacato Sappe, invece, la rivolta ha interessato tre celle per un numero complessivo di 15 detenuti.  

Di sicuro c’è che il carcere ospita 270 detenuti a fronte della sua reale capienza di 208 posti. Il sovraffollamento, quindi, potrebbe essere tra le cause che hanno innescato le violenze. Rimane da stabilire se si sia trattato di rivolta o di una lite tra detenuti.

Il responsabile regionale del Sappe Michele Lorenzo ha dichiarato: “Tutto è cominciato alle 21, quando l’infermiera è passata con la terapia per alcuni detenuti che si sono rifiutati di assumerla poi alle 2 la situazione è degenerata ed è iniziato il lancio di oggetti. Fortunatamente la rivolta non si è allargata all’intero anche grazie all’intervento tempestivo sia del direttore del carcere sia del comandante che hanno immediatamente dato un segnale chiaro e mantenuto l’ordine. Ma i fatti per noi restano preoccupanti, come più volte abbiamo fatto notare. C’è bisogno di più personale: non si può governare una struttura come quella di Valle Armea con turni di notte di soli nove o dieci agenti. Serve più sicurezza”.  

Intanto dal carcere escludono categoricamente l’ipotesi della rivolta, sostenendo sia stata una semplice lite tra detenuti di diverse celle che ha coinvolto solo quattro o cinque persone.

 

Aggiornato il 15 ottobre 2018 alle ore 15:54