Italia prima in Ue per persone a rischio povertà

La situazione della povertà in Italia peggiora, a differenza del resto d’Europa dove va via via migliorando. Secondo Eurostat, che ha analizzato i dati del 2017, l’Italia è il Paese europeo con il numero più alto di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale: sono in tutto 17,4 milioni, ovvero il 28,9% della popolazione. In sostanza, vuol dire che una persona su tre vive in condizioni disagiate, correndo il rischio di cadere in una condizione di povertà vera e propria. Una situazione peggiorata molto rispetto agli altri Paesi Ue: dopo la Grecia, l’Italia è il Paese dove il rischio povertà è maggiormente aumentato dal 2008, salendo di 3,4 punti percentuali. Dati “devastanti” secondo il vicepremier Luigi Di Maio, che “provano come le politiche seguite dai precedenti governi e avallate o imposte dalla Ue siano state devastanti per il nostro Paese”.

E aggiunge che “con la Manovra del Popolo finalmente interveniamo sul dramma” della povertà, “che non può più essere trascurato come è stato fatto finora, visto che i poveri sono aumentati in maniera esponenziale”. L’Italia è in controtendenza rispetto alla Ue, dove il rischio di povertà ed esclusione sociale è salito solo dal 2009 al 2012, raggiungendo il picco del 25%, per poi scendere costantemente fino ad oggi. Nel 2008 nella Ue il rischio riguardava il 23,7% della popolazione, e nel 2017 è sceso al 22,5%. Per quanto riguarda il resto d’Europa, dal 2008 il tasso di persone a rischio povertà è aumentato in dieci Stati membri, con i picchi di Grecia (+6,7 punti percentuali) e Italia (+3,4), Spagna (+2,8), Olanda (+2,1), Cipro (+1,9) ed Estonia (+1,6). I cali maggiori invece si sono registrati in Polonia (dal 30,5% al 19,5%, ovvero -11 punti), Romania (-8,5), Lettonia (-6) e Bulgaria (-5,9). In generale, i Paesi dove il rischio è più basso sono Repubblica Ceca (12,2%), Finlandia (15,7%), Slovacchia (16,3%), Olanda (17%), Slovenia e Francia (17,1%) e Danimarca (17,2%).

Aggiornato il 17 ottobre 2018 alle ore 11:55