Cibo a domicilio: è boom

mercoledì 24 ottobre 2018


A quanti di noi è capitato di rientrare a casa ben oltre l’orario canonico, magari avere il frigo vuoto e soprattutto essere troppo stanchi per avere voglia di cucinare? Il rimedio c’è: è il food delivery, cioè il cibo a domicilio. E a giudicare dallo studio Coldiretti/Censis presentato al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio, con un focus proprio sui menu ordinati on-line, i fruitori di questo servizio stanno aumentando vertiginosamente.

Dalla ricerca emerge che nel 2018 un italiano su tre ha consumato pasti ordinati on line, ben il 47 per cento in più rispetto allo scorso anno, segnando un successo clamoroso per un settore che ormai è volano dell’e-commerce in Italia. La scelta è molto vasta: si spazia dalla tradizionalissima pizza fino ai piatti etnici, dagli spuntini totalmente vegetariani o vegani ai piatti gourmet, dato che della partita ora ci sono anche ristoranti di alta gamma che si servono di piattaforme come Just Eat, Foodora, Deliveroo, Bacchette Forchette o Uber Eats.

Ma quali sono i vantaggi che spingono gli italiani affamati a ricorrere al food delivery? Il cibo a domicilio rappresenta la soluzione giusta per il 57,3 per cento degli utenti che non ha voglia di cucinare a causa della stanchezza, per il 26,5 per cento che non ha abbastanza tempo per mettersi ai fornelli o per il 6,9 per cento che non vuole rinunciare ad un pasto succulento ma semplicemente non sa cucinare; ma ci sono anche altre motivazioni, quali ad esempio il desiderio di stupire gli ospiti con piatti di qualità, allietare le serate in casa o per provare piatti nuovi e originali.

La rapidità e la precisione nella consegna rappresentano un altro aspetto senza dubbio molto apprezzato: nella maggior parte dei casi l’attesa non si prolunga mai oltre i sessanta minuti dall’ordine e c’è la possibilità di stabilire in anticipo la fascia oraria in cui si desidera ricevere il cibo prescelto considerando anche che grazie alla geo localizzazione gli utenti possono verificare le migliori proposte food della zona e controllare in tempo reale la consegna dell’ordine. E infine il metodo di pagamento che è quasi sempre on line, e con un semplice “click” autorizza il prelevamento di denaro in modo molto pratico dalla carta di credito abbinata all’utente.

Tra i fruitori più accaniti di questi servizi ci sono sicuramente i giovani millennials, ovvero la fascia di età tra i 18 e i 34 anni, che spesso vive ancora all’interno del nucleo familiare con ben il 71,1%, che sale addirittura al 73,4% se si prendono in esame i soli studenti. Ma anche le famiglie con figli sono utilizzatori attivi del food delivery in una percentuale che supera il 40 per cento e ancor di più i genitori single con il 45,7 per cento. Gli appassionati di menu on-line abitano in prevalenza nei medi e grandi centri abitati, dove c’è un’offerta maggiore di locali collegati alle piattaforme ed una minore disponibilità a percorrere grandi distanze per raggiungere il ristorante; nel caso di città con oltre 250 mila abitanti, gli utenti di questi servizi arriva a sfiorare il 60 per cento.

La rivoluzione “tecnologica” delle abitudini a tavola è senza dubbio iniziata.


di Chiara Gulienetti