Trasporti, scuola e sanità a rischio per lo sciopero generale

Oggi l’Italia affronta il “venerdì nero” dei servizi pubblici. Lo sciopero generale proclamato da alcuni sindacati di base sta mettendo a rischio i trasporti, la scuola e la sanità. Persino la pubblica amministrazione. Manifestazioni a Milano, Torino, Firenze, Roma, Napoli, Taranto, Palermo e Catania. La base della battaglia sindacale riguarda la lotta al precariato e l’abrogazione di legge Fornero e Jobs Act. I sindacati invocano l’apertura di “una stagione contrattuale all’insegna della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, di fermare le fonti inquinanti dentro e fuori i luoghi di lavoro e di farla finita con le privatizzazioni e con le grandi opere inutili”. Viene ritenuto necessario “un grande piano occupazionale per la messa in sicurezza del territorio nazionale, difesa e rilancio del welfare universale, democrazia sindacale nei luoghi di lavoro”.

Nella capitale, l’agitazione interessa i collegamenti Atac e le linee periferiche gestite dalla Roma Tpl. Sono assicurate le fasce di garanzia: fino alle 8.30 e dalle 17 alle 20. Le Ztl del centro e di Trastevere non sono attive. A Milano l’agitazione del personale attivo in metropolitana è prevista dalle 18 fino alla conclusione del servizio. Il gruppo Fs Italiane fa sapere che le “Frecce” di Trenitalia circolano regolarmente. È garantito anche il collegamento fra Roma Termini e l’aeroporto di Fiumicino.

Alcuni dei sindacati della scuola hanno aderito allo sciopero. Il Sgb chiede l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro, la stabilizzazione dei precari e l’aumento degli stipendi. Nel settore sanitario lo sciopero è stato indetto dalle sigle Cub, Sgb, Si Cobas e Usi-Ait.

Aggiornato il 26 ottobre 2018 alle ore 12:42