Una petizione contro la riduzione degli eletti all’estero

“Tuteliamo la voce e i diritti degli italiani all’estero”. È il titolo della petizione lanciata sul sito change.org per protestare contro la legge di riforma costituzionale all’esame del Senato che prevede la riduzione del numero dei parlamentari da 630 a 400 alla Camera, e da 315 a 200 al Senato. Il Consiglio Generale degli italiani all’estero è preoccupato dalla “riduzione del numero degli eletti all’estero. Perché viola il diritto ad una piena cittadinanza degli italiani residenti all’estero”. La proposta governativa prevede anche la riduzione del numero degli eletti nella circoscrizione Estero, che dagli attuali 18 passerebbero a 12 (8 alla Camera e 4 al Senato), espressione di quattro ripartizioni elettorali estese come interi continenti. Se la riforma passasse, “andrebbe a comprimere ulteriormente il diritto fondamentale alla rappresentanza degli italiani residenti all’estero: un deputato eletto in Italia rappresenterebbe 150.000 abitanti, uno eletto all’estero circa 700mila. Per quanto riguarda il Senato, un senatore eletto in Italia rappresenterebbe poco più di 300.000 abitanti, uno all’estero poco meno di 1 milione e 400mila”.

Secondo il Consiglio, “questa operazione di chirurgia numerica lede fortemente il diritto fondamentale alla rappresentanza degli italiani nel mondo. In primo luogo perché, non garantendo un adeguato rapporto tra elettori ed eletti, crea una ferita del sistema di rappresentanza democratica e rende gli italiani all’estero cittadini di seconda classe. In secondo luogo perché dissolve la centralità del ruolo che i parlamentari esteri hanno nel rappresentare, nel parlamento nazionale, le idee e le necessità degli italiani all’estero. Il ruolo che essi rivestono per la nostra Cittadinanza estera e per le tutte le istituzioni estere con cui quotidianamente si confrontano viene così sminuito. Voler ridurre drasticamente il numero dei parlamentari a fronte di un alto numero di residenti italiani nel mondo non significa altro che trasformare la rappresentanza degli italiani all’estero in un accessorio decorativo, svuotandola di significato e sentenziando di fatto che per il governo i cittadini italiani sono diversi sulla base della residenza territoriale”.

A lanciare la petizione è stato Vito Gironda, docente dell’Università di Bielefeld, in Germania. La petizione è stata sottoscritta dai rettori di alcuni tra i più noti atenei dell’America Latina: Alfredo Lazzeretti, della Università di Mar del Plata (Argentina), Hector Floriani dell’Università di Rosario (Argentina), Alessandro Battisti, direttore della Scuola politica Polis di San Paolo (Brasile), Andrea Santangelo, professore di astrofisica delle alte energie dell’Università di Tübingen, in Germania. Tra i firmatari figura anche il neuropatologo Adriano Aguzzi, che vive a Zurigo, in Svizzera.

Aggiornato il 16 gennaio 2019 alle ore 15:16