Il nuovo codice si fa strada

Ha avuto inizio la settimana scorsa in seno alla Commissione Trasporti alla Camera la discussione relativa alle modifiche al Codice della strada.

Quest’ultimo rappresenta l’insieme delle norme che regolano la circolazione su strada di veicoli, pedoni e animali e che stabilisce quali siano i comportamenti scorretti alla guida e le relative sanzioni: deve essere sempre al passo coi tempi per potersi adattare alle mutevoli esigenze degli automobilisti, alle nuove tipologie di autoveicoli che transitano sulle nostre strade ed all’accoglimento, in materia, delle sentenze della Corte di Cassazione, ed è per questo che va incontro a continue revisioni ed aggiustamenti e circa una volta l’anno vengono emanate nuove norme per aggiornare quelle esistenti.

In questa legislatura, alcune riforme, per le quali sin da subito si è trovato un accordo, sono già state introdotte a fine anno perché inserite in provvedimenti che nulla c’entravano con il Codice della strada ma destinati certamente ad essere approvati, come la Legge di Bilancio ed il Decreto Sicurezza. Tra queste modifiche ricordiamo l’obbligo dei dispositivi anti-abbandono per i seggiolini dei più piccoli, la possibilità della notifica delle multe via Posta Certificata, il diritto alla presenza di un legale quando si viene sottoposti all’alcool test, il divieto di circolare con targa estera se si è residenti in Italia da più di sessanta giorni e il riconoscimento come reato, in alcuni casi anche penale, dell’esercizio dell’attività di parcheggiatore abusivo.

Ci sono poi altre correzioni sulle quali non è così facile trovare un accordo e che per questo vengono fatte oggetto di audizione e discussione in seno alla Commissione Trasporti: l’attuale testo “unificato” mette a confronto numerose proposte che andranno prese in esame e che prevedono significative novità su numerosi fronti, non solo per gli automobilisti. Vediamo quali.

Molteplici cambiamenti riguarderebbero i ciclisti, e non mancano a questo proposito alcune perplessità. Secondo il testo in discussione, c’è in primo piano la richiesta che le biciclette, nelle aree urbane soggette al limite di velocità di 30 Km/h possano circolare anche contromano “indipendentemente dalla larghezza della carreggiata e dalla massa dei veicoli autorizzati al traffico”, seguendo le orme di alcuni paesi del Nord Europa dove tutto ciò già avviene e, secondo i ricercatori, senza aumento di rischio di incidenti ma anzi, con un maggior controllo di spazi e distanze. Inoltre, altri emendamenti prevedono per i velocipedi l’obbligatorietà del casco, la possibilità di circolare entro le strisce gialle solitamente destinate a taxi ed autobus, l’istituzione di una linea di arresto più avanzata in corrispondenza dei semafori in modo da evitare l’inalazione dei gas di scarico delle autovetture e alcuni incentivi per l’acquisto delle due ruote a pedali.

Altre novità potrebbero invece riguardare i motociclisti: si prospetta per loro l’obbligo di dotarsi di un abbigliamento protettivo di sicurezza ma anche la possibilità di circolare in autostrada qualora il loro mezzo sia elettrico.

E veniamo agli automobilisti. Ciclicamente vengono presi in esame i limiti di velocità e questa volta vedrebbero un innalzamento del limite a 150 Km/h sulle autostrade a tre corsie e relativo inasprimento delle sanzioni per gli eventuali trasgressori, ma non mancano ovviamente polemiche e perplessità in un momento in cui nel resto d’Europa i limiti vengono invece ristretti ed abbassati.

E ancora: si delinea anche che il divieto di fumo per chi è alla guida sia imposto sempre e non soltanto in presenza di minori o di donne in stato di gravidanza come invece dispone la legge attualmente in vigore.

Per quanto riguarda l’utilizzo dei telefoni cellulari, la norma già vieta qualsiasi azione che implichi l’utilizzo fisico del telefono quando il veicolo è in marcia e prevede per i trasgressori multe fino a 646 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente di guida, ma secondo le nuove proposte in discussione si potrebbe arrivare anche ad inasprire le sanzioni fino all’immediata sospensione della patente.

Altra proposta al vaglio riguarda l’istituzione di “parcheggi rosa”, ossia di aree di sosta espressamente destinate alle donne in gravidanza.

In arrivo novità anche per monopattini, hoverboard e skate che potrebbero finalmente entrare per la prima volta a far parte del Codice della Strada con l’inclusione di norme apposite per regolarne l’uso.

Per quanto riguarda l’effettiva entrata in vigore di tutti questi provvedimenti, le probabilità che diventino norma dipenderanno dalla capacità di trovare un accordo tra le varie parti politiche e le categorie interessate e non resta quindi che aspettare l’esito delle audizioni attualmente in corso.

Aggiornato il 13 febbraio 2019 alle ore 14:02