Difendiamo il raziocinio

giovedì 14 marzo 2019


Ci sarà stato come un vento di felicità, quando la parola democrazia iniziò a prendere posto in ogni lessico. I popoli hanno creduto d’incamminarsi nella via della corretta gestione della cosa pubblica. Nel tempo, si è preso a parlare di mille libertà e tra queste, quelle di parola, d’opinione e di pensiero. Però, in buona parte e ancora oggi, sembra che tali libertà non siano interpretate in modo assennato e che le parole, le opinioni e i pensieri siano spesso fuori luogo o addirittura assurdi.

Poniamo, per esempio, di cercare alternative agli aeroplani e di iniziare a ragionare e confrontarci.

Coloro che interpretano in modo eccentrico le citate libertà, si sentono come autorizzati a parlare di tutto, dunque, ci sarà chi proporrà una gigantesca fionda per “lanciarci” ovunque, oppure una potente catapulta, oppure un grosso tubo d’aria compressa o fornito di una generosa molla … oppure mille altre proposte dei più svariati marchingegni a propulsione, a elica, a turbina, a elettromagnetismo, a rimbalzo e via dicendo.

Le libertà di parola, di pensiero e d’opinione dovrebbero tenere conto della competenza e della saggezza, ma accade invece che siano abusate per apparire come dotati di forte personalità; ciò porta inevitabilmente al chiasso di mille starnazzi.

Alla fine, nel caso dell’aereo, si riuniranno ingegneri, fisici e matematici che realizzeranno ciò che serve. Però, non sempre si tratta delle cosiddette scienze esatte e ciò, specialmente in Italia, scatena le millanterie di certi “duri” che vogliono mostrare gli “attributi”, indipendentemente da ciò che valgono o sanno.

E che dire quando dette millanterie appartengono a politici e governanti?

Certa genericità, per dirla con educazione, è limitativa di per sé, ma è gravissima se si sa valutare il danno che procura alla vita dei cittadini. L’ambito governativo emette dichiarazioni che risultano spesso delle “sparate” mosse perfino dal plagio e che, pur ponendosi come illuminate tesi da seguire, si ergono sulla scenografia invece che sul raziocinio.

Le parole, le opinioni e i pensieri assurdi, portano a insormontabili intoppi, dunque, affermare ciò che si vuole e sfoggiare i “muscoli” al posto del cervello, dovrebbe essere un costume meno impunito.

Beffando la realtà, i nostri portavoce della politica istituzionale raccontano le cose come vogliono e il nobile compito di dedicarsi allo sgravio dei problemi dei cittadini, è soppiantato dalla brama di rimanere fortemente “avvitati” ai vizi del potere.

Il popolo ha sognato, manifestato, urlato e perfino attentato, tuttavia non ha ancora saputo trovare la via per ottenere giustizia e rispetto. Per meritare la democrazia, dopo tante sconfitte e delusioni, sarebbe finalmente il caso di capire come ragionare e come agire. Nonostante nell’istituzione politica continui a serpeggiare certa becera difesa dell’assurdo, sembra che, nell’azione e nel metodo della politica popolare, il raziocinio non abbia ancora avuto genesi.


di Giannantonio Spotorno