Le scale immobili della Metro A

Tra stazioni chiuse, scale mobili fuori servizio e annunci di fermate che in realtà sono state sospese, districarsi in metro a Roma è ormai una corsa a ostacoli. Soprattutto lungo la linea A, “orfana” delle centralissime fermate di Repubblica, Barberini e Spagna, vietate ai passeggeri per danni o accertamenti tecnici sulle scale mobili. I tabelloni elettronici e gli annunci dagli altoparlanti avvisano dei possibili disagi, ma per i più distratti l’ingresso nella metro A rischia di trasformarsi in un gioco dell’oca senza meta.

E così i turisti immersi nelle mappe della città si trovano ad attendere vanamente l’apertura delle porte all’arrivo in stazione. Al loro sguardo sorpreso risponde il sorriso sotto i baffi dei pendolari romani, ormai esperti e super-informati su chiusure e disagi in metropolitana. La stazione Repubblica, infatti, è off-limits ormai da cinque mesi, da quando una scala mobile crollò sotto il peso delle centinaia di tifosi del Cska di Mosca in trasferta a Roma. All’esterno della stazione ci sono ancora i manifesti di protesta. “State desertificando la zona di piazza della Repubblica e via Nazionale - si legge su un cartello affisso all’esterno di un chiosco ormai abbandonato -. Vogliamo sapere perché è ancora chiusa e quando riaprirà”. Solo qualche giorno fa è arrivata poi la chiusura di Barberini - sotto sequestro in seguito ad un guasto ad un gradino della scala mobile - e sabato quella di Spagna, questa volta per accertamenti tecnici. Chiusure che, inevitabilmente, portano con sé innumerevoli disagi, soprattutto per chi arriva dalla stazione Termini e conta di raggiungere il centro storico.

Per poter arrivare a Fontana di Trevi o piazza Barberini, piuttosto che via del Corso o palazzo Chigi, bisogna scendere a piazza del Popolo. “Io preferisco andare a piedi”, spiega un ragazzo mentre gli amici pianificano la ‘strategia’ migliore per raggiungere il centro. Altri, invece, preferiscono l’autobus o il taxi, altri ancora, probabilmente non informati sulle chiusure, scendono in metro, direzione Battistini, sulla direttrice che taglia tutto il centro di Roma, dalla stazione al Vaticano. Vedranno passare davanti ai loro occhi i cartelli di Repubblica, Barberini e Spagna in un’insolita gimkana diventata ormai una routine. A piazza Barberini, non molto distante dalla fontana del Tritone, sostano le navette che sostituiscono i treni della metro, quelli della temporanea - è la speranza dei romani - linea MA 1. Gli ingressi della stazione sono chiusi con un cartello di scuse per il disagio da parte dell’Atac, la municipalizzata dei trasporti. I passeggeri si voltano e raggiungono i bus sostitutivi poco distanti. Tirano un sospiro di sollievo. Salgono. E aspettano. “E pure oggi ce l’abbiamo fatta”, sdrammatizza in romanesco un passeggero.

Aggiornato il 25 marzo 2019 alle ore 17:54