Osservatore Romano, Scaraffia lascia l’inserto femminile

Lucetta Scaraffia lascia la direzione del mensile Donne chiesa mondo. Ha deciso di abbandonare l’inserto femminile dell’Osservatore Romano in polemica con il neo-direttore del quotidiano della Santa Sede Andrea Monda. La giornalista firma un editoriale sul mensile che fa discutere. Si tratta di un vero e proprio J’accuse nei confronti della nuova direzione, ritenuta responsabile di aver depotenziato il progetto editoriale, lasciando la redazione in un “clima di sfiducia e di delegittimazione progressiva”. Scaraffia, 70enne storica e scrittrice torinese, oltre al duro editoriale ha inviato una lettera a Papa Francesco. La giornalista si augura “che la legga”. Insieme alla direttrice lasciano dieci redattrici che ogni mese contribuivano, da sette anni, alla pubblicazione di articoli e riflessioni sul mondo cattolico e il rapporto con le donne.

Donne chiesa mondo nasce nel 2012, da un’idea della stessa Scaraffia, accolta positivamente dall’ex direttore Giovanni Maria Vian e sostenuta da Papa Benedetto XVI prima e Papa Francesco dopo. In sette anni si è occupata di numerosi argomenti: dalla politica alla scienza, avviando anche riflessioni nel mondo cattolico. Nel suo ultimo editoriale la Scaraffia rivendica la propria autonomia, denunciando la “selezione delle donne che parte dall’alto, la scelta di collaboratrici che assicurano obbedienza rinunciando a ogni possibilità di aprire un vero dialogo, libero e coraggioso, fra donne che amano la Chiesa nella libertà e uomini che ne fanno parte”. Di più. Accusa Monda di avere intrapreso sulle pagine del quotidiano della Santa Sede “collaborazioni e iniziative che appaiono concorrenziali, con l’effetto di mettere le donne l’una contro l’altra, invece di sollecitare confronti aperti”.

Ma Andrea Monda, alla guida del quotidiano da dicembre scorso, in sostituzione di Giovanni Maria Vian, respinge le accuse sostenendo di avere garantito all’intera redazione “la stessa totale autonomia e la stessa totale libertà che hanno caratterizzato l’inserto mensile da quando è nato, astenendomi dall’interferire in qualsiasi modo”. Monda sostiene che il suo “impegno è stato e rimane quello di potenziare l’edizione quotidiana de L’Osservatore Romano (non certo in termini di concorrenzialità ma di complementarietà con il supplemento), com’è naturale e giusto che sia. In nessun modo ho selezionato qualcuno, uomo o donna, con il criterio dell’obbedienza. Semmai, al contrario, evitando di interferire con il supplemento mensile, ho sollecitato nella fattura del quotidiano confronti realmente liberi, non costruiti sul meccanismo degli uni contro gli altri o dei gruppi chiusi”.

Monda assicura che Donne chiesa mondo non chiuderà. “La sua storia – rimarca – non si interrompe ma continua. Senza clericalismi di alcun genere”.

Aggiornato il 26 marzo 2019 alle ore 18:39