Alla lunga lista degli Stati che stanno rinnegando il “Columbus day” e deturpando le statue in onore di Cristoforo Colombo, considerato un genocida, si aggiunge il New Mexico. Cosa c’entra il navigatore genovese con il Nord America? Come si permettono gli americani, che hanno fatto strage degli Indiani, di cercare di lavarsi la coscienza accusando un uomo appartenuto ad un “altro mondo” e ad altri costumi? E soprattutto perché a questo punto papa Bergoglio non parla? Perché lui, così loquace, che è venuto dalla “fine del mondo” non difende l’uomo che andò (non fu il primo, ma il definitivo, solo con lui l’ecumene cambiò) come legato del Vaticano “alla fine del mondo”? Lo sa il pontefice che ha ispirato il suo pontificato a santo Francesco che Cristoforo Colombo, quando fu messo in catene ed in morte, indossò il saio francescano? E che al convento della Rabida per anni in Spagna si accompagnò ai francescani spirituali, quelli che volevano un ritorno alla chiesa delle origini, sulla base delle profezie dell’abate calabrese Gioacchino da Fiore, di “spirito profetico dotato”, come scrive Dante? Perché si aprisse il tempo dello Spirito Santo?

Lo sanno che il navigatore scrisse con un monaco certosino un “Libro delle Profezie”, che è anche una raccolta di salmi? Lo sanno in Vaticano che due papi come Pio IX e Leone XIII hanno cercato di farlo santo contro ogni regola data l’”eccezionalità” del personaggio. Pio IX scriveva: quando “si conosceranno i veri documenti...”. Leone XIII in una lettera enciclica mai fatta nei confronti di qualcuno che non fosse già santo scrisse: “Colombo è nostro quello che ha fatto lo ha fatto per la Chiesa...”. Lo sanno che Colombo è annoverato nell’elenco di santi e beati come “servo di Dio”? E lo sa la Chiesa che perfino il famigerato Borgia, che contribuì a cambiare la storia, per tramandare “la barzelletta d’antiquariato,” alla quale ancora si crede, si rivolse a Colombo come “al diletto figlio nostro”? Lo sanno che si scrisse con ben tre pontefici? E perché i suoi ritratti furono commissionati in gran parte da uomini di Chiesa? Perché dovunque approdava piantava una croce dopo essere partito in nome della Santissima Trinità sulla nave dal nome Santa Maria? Mentre le sue lettere erano contrassegnate da un’invocazione religiosa: Iesus cum Maria sit nobis in via. Lo sanno che l’intento primario dell’Ammiraglio era quello di riconquistare Gerusalemme e il Santo Sepolcro in mano agli infedeli? Perché Bartolomeo de Las Casas, l’apostolo delle Indie e contemporaneo del navigatore, scriveva che Colombo andava a fondare “una Chiesa nuova”?
Ma soprattutto la sua firma, il suo identikit. Un criptogramnma misterico di sette (!) lettere maiuscole a forma di triangolo, come l’occhio di Dio, che terminano con un Xpo Ferens, ovvero “Portatore di Cristo”. Precedute da una X una M e Y. Poiché Colombo come Dante afferma che chi sa leggere e scrivere lo fa in quattro modi diversi (alla faccia del marinaretto ignorante!) quella sigla deve avere quattro differenti interpretazioni. Una la offriamo noi: ovvero Cristo, Maometto, Yaweh, visto che il navigatore afferma più volte che “lo Spirito Santo è presente in cristiani musulmani ed ebrei e in qualunque altra setta”.

Un uomo complesso, di una cultura profonda, un uomo universale, l’esempio vivente dell’uomo vitruviano di Leonardo. Ora questo “figlio della Chiesa” viene insultato e sbeffeggiato ovunque nelle Americhe. È recente la decapitazione di una statua a New York. Sul questo sito alla voce Notizie si possono trovare almeno altri dieci episodi più o meno analoghi in un virus che è un festival dell’ignoranza e dell’imbecillità. Un orgasmo da talebani. Al quale l’Osservatore Romano avrebbe il dovere di rispondere, senza lasciare un eroe della fede in balia di esaltati, che non hanno letto o studiato niente, ma che ripetono a pappagallo idiozie senza senso, facendo stupro della verità. O si tratta di un piano studiato a tavolino? Statue divelte, imbrattate di sangue, coperte di scritte irriverenti. Persino grazie alla Kirchner, sotto il suggerimento di quell’uomo “colto” di Chavez, la grande statua a Buenos Aires è stata tolta dall’avenida principale davanti alla Casa Rosada.

Quali le colpe di Colombo? “...E sono molto ben fatti e di bellissimi corpi e di bei sembianti... e credo che facilmente si farebbero cristiani convertendosi alla nostra Santa Fede con l’amore e non con la forza... perché è gente di buon intendimento... io non permisi che si toccasse cosa neanche del valore di uno spillo...”. Queste le prime parole all’incontro con gli indios: è l’amore di cui parlava San Francesco, mentre le prime isole diventano San Salvador e Santa Maria de la Conception. Certo, il navigatore è un uomo d’armi, un cavaliere, “buono con i buoni, cattivo con i cattivi” come voleva San Bernardo di Chiaravalle, il “patrono” dei Templari: laddove viene accolto da selvaggi bellicosi (solo i cannibali) la sua risposta è quella di un milite, di un esponente di quegli ordini cavallereschi, probabilmente il Santo Sepolcro (hanno chiesto a loro volta la beatificazione di Colombo, perché anche loro tacciono?) con eredità templari, come attesta la croce sulle vele in una xilografia del 1493. Ma il navigatore resta il migliore di quanti andarono al punto che gli spagnoli lo accusarono di punire gli hidalgos invece degli indiani. Mentre al ritorno da uno dei quattro viaggi, scarseggiando il cibo, i marinai gli suggerirono di buttare a mare gli indigeni o di sfamarsi con le loro carni. Colombo si oppose evitando il massacro.

Il capitolo schiavitù fa capo soprattutto ai reali di Spagna. Ma se non si contestualizza questo aspetto significa violentare le vicende storiche nella totale impreparazione. La legge non vietava la schiavitù, anche Las Casas, il difensore degli indios, aveva schiavi. E suggeriva di sostituire agli indios i neri, considerati più forti. Oggi in un tempo in cui si parla di diritti umani la schiavitù è vietata, ma prolifera ovunque. Colombo non fu uno stragista e tanto meno uno schiavista, dovette però adeguarsi ad una situazione totalmente mutata con la morte di papa Innocenzo VIII, Giovanni Battista Cybo, il genovese dai molti figli e consuocero di Lorenzo il Magnifico, al quale succedette quel “gentleman” dello spagnolo Borgia, che concesse tutte le terre “rivelate” (le carte erano nella biblioteca vaticana e pare provenissero da documenti sopravvissuti alla biblioteca di Alessandria) alle corone di Spagna.

Mentre si cercò di cancellare papa Cybo, che fu il vero “sponsor” dell’operazione America, ma la cui tomba è ancora in San Pietro (unica traslata dalla vecchia basilica costantiniana in un omaggio singolare) con una scritta dove si legge “Nel tempo del suo pontificato la gloria della scoperta di un Nuovo Mondo”. Prima del 1492! Papa Cybo-Colombo: un legame talmente stretto da fare pensare che possano essere padre e figlio. Innocenzo VIII ne aveva due riconosciuti, uno dei quali sposò la figlia di Lorenzo il Magnifico, e molti altri (circa una decina) rimasti nell’ombra. Al punto che sulla statua di Pasquino qualcuno scrisse “Abbiamo finalmente il padre di Roma”. Colombo al nord significa figlio dello Spirito Santo. Una storia insomma completamente da riscrivere, nella speranza, come invoca il navigatore, che “io non sia confuso in eterno... perché la verità trionfa sempre”.

 

Aggiornato il 18 aprile 2019 alle ore 16:51